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Android Pie è il nome della versione 9.0 di Android. Ecco quindi tutto quello che dovete sapere sulla tredicesima major release di Android.
Android P si concentra in parte sull’estetica ed in parte sulla sostanza. Di seguito elenchiamo le novità principali (non in ordine di importanza) fermo restando che ulteriori funzioni potrebbero essere introdotte nel corso dello sviluppo.
Da novembre 2018, inoltre, Google Play richiederà che gli aggiornamenti delle app abbiano come target Android Oreo (API 26) o successive versioni. Nella prima preview di Android P questo limite è sceso ad Android 4.2 (API 17) e salirà gradualmente con le successive preview. È però possibile che Android P renda del tutto incompatibili le app più vecchie.
Potete scaricare sia le factory image che i singoli file OTA di Android 9 Pie per Google Pixel, Pixel XL, Pixel 2 e Pixel 2 XL dal sito ufficiale. Vi ricordiamo che in questo caso dovrete avere adb e fastboot sul vostro PC (qui la guida per Windows e per Mac). In alternativa potete aggiornare direttamente dal vostro smartphone, se supportato.
La prima developer preview di Android P è stata rilasciata il 7 marzo 2018, la seconda è invece arrivata l’8 maggio, la terza il 6 giugno e la quarta il 2 luglio. Come potete vedere dal grafico qui sopra, quest’anno ci saranno 5 developer preview, l’ultima delle quali dovrebbe precedere a stretto giro il rilascio della versione finale. La DP1 viene considerata una alpha, quindi instabile, mentre le successive sono delle beta. Per questo motivo il beta program è stato avviato solo a partire proprio dalla DP2. Le ultime due release saranno versioni quasi finali, che non dovrebbero differire troppo da quella definitiva.
Android Pie in versione stabile è stato poi rilasciato il 6 agosto 2018, contraddicendo la timeline qui sopra, e senza che prima arrivasse la 5° developer preview.
Android Pie è stato rilasciato solo sugli smartphone Pixel, sia di prima che seconda generazione. Questo esclude sia tutti i Nexus (anche Nexus Player) che il tablet Pixel C. Durante il corso della developer preview non ci saranno altri modelli supportati. Dopo il lancio i vari produttori provvederanno poi ad aggiornare almeno i propri top di gamma. Vi ricordiamo che, per gli smartphone Pixel 2, sono previsti 3 anni di major update del sistema operativo e di aggiornamenti di sicurezza.
La seconda developer preview ha però introdotto un grande cambiamento: per la prima volta sono supportati smartphone di terze parti. Oltre ai Google Pixel, i seguenti dispositivi dovrebbero infatti essere in prima linea per il rilascio di Android Pie.
Le modalità di download sono esattamente quelle indicate sopra. Il nostro consiglio è quello di passare attraverso il sito del programma beta, e lasciare che l’aggiornamento si installi da solo
Il nome di Android P è molto semplice: Android 9 Pie. Ci stati in ballo un paio di nomi, entrambi ”suggeriti” da Google: Pineapple Cake e Popsicle, ma a quanto pare la semplicità ha vinto.
Il nuovo Pixel Launcher introdotto dalla prima developer preview di Android P è già disponibile al download, in via ufficiosa. In linea di massima il launcher dovrebbe funzionare se il vostro smartphone fosse aggiornato ad Oreo, ma non possiamo garantirvi una compatibilità completa. Lo potete scaricare da questo link. Se non dovesse funzionare, provate questo articolo. Tra le novità segnaliamo la dock in fondo alla home che è stata un po’ ridisegnata, incluso il widget Google.
Sono tante le notizie che si susseguiranno nel corso del tempo su Android Pie. Qui sopra abbiamo riassunto i fatti principali, ma se volete rimanere al passo con tutte le novità, le potete approfondire con gli articoli seguenti.
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