Samsung ha messo a dura prova i suoi pieghevoli

Samsung è al momento regina (o re?) incontrastata nel mondo degli smartphone pieghevoli, ed il successo di Z Fold 3 e Z Flip 3 è la ciliegina sulla torta di un percorso iniziato, per prima, anni fa. Samsung ha infatti dovuto sviluppare nuovi metodi non solo di produzione ma anche di test dei propri prodotti, che non avevano uguali nell'industria (ed all'inizio infatti le cose non sono andate certo bene).

Col tempo sono stati sviluppati materiali innovativi, come l'Armor Aluminum (alluminio rinforzato), e sono stati ottimizzati quelli esistenti, al fine di raggiungere i più elevati standard di resistenza possibili. In particolare Samsung oggi mette alla prova i suoi pieghevoli nei seguenti modi.

• Environmental chamber: lo smartphone viene sottoposto a condizioni climatiche estreme, dal secco all'umido, dal caldo al freddo, per assicurarsi che continui a funzionare correttamente.
• Water resistance: la resistenza all'acqua degli ultimi pieghevoli Samsung viene verificata non solo nel tempo ma anche ad angoli di piegatura diversi, incluso il Flex Mode.
• S Pen usability: test di disegno robotizzati, e quindi ripetibili, per la S Pen, anche nella zona della piega.
• Folding test: i dispositivi della serie Galaxy Z devono resistere a 200.000 piegature, che corrispondono a circa 5 anni di utilizzo, con una media di 100 aperture/chiusure al giorno. Notate anche che la piegatura avviene in diverse modalità, per meglio simulare l'uso della mano (o delle mani) umana.

Ovviamente, soprattutto con lo schermo pieghevole, bisogna sempre stare attenti, perché il suo rivestimento non è certo all'altezza dei Gorilla Glass (o affini) cui siamo abituati sui normali smartphone, ma indubbiamente Samsung ha fatto notevoli passi avanti sul tema della resistenza, e di questo è giusto dargliene atto.