Queste foto di Vivo X90 sono troppo belle per essere vere

Queste foto di Vivo X90 sono troppo belle per essere vere
Antonio Lepore
Antonio Lepore

Gli utenti, soprattutto negli ultimi anni, cercano da uno smartphone le massime prestazioni fotografiche. In tal senso, Vivo e Zeiss hanno collaborato per sviluppare la tecnologia che "animerà" la fotocamera della nuova serie del marchio cinese: Vivo X90. L'obiettivo di questa cooperazione è molto ambizioso: scattare delle foto che corrispondano perfettamente a ciò che vede l'occhio umano. In particolare, le attenzioni delle due aziende si sono concentrate sui miglioramenti da apportare a due campi ancora critici per molti dispositivi: ritratti e foto notturne.

Per ottenere risultati più soddisfacenti rispetto ai competitors, l'inedito sistema ottico realizzato da Vivo e Zeiss utilizza lenti e rivestimenti avanzati in modo tale da migliorare il rapporto segnale/rumore del sensore fotografico. Tra l'altro, la tecnologia "True Color Restoration Engine" dovrebbe consentire la determinazione del giusto bilanciamento del bianco. Inoltre, è presente l' "Ultra-Clear Image Quality Engine", un algoritmo che utilizza un modello virtuale dell'obiettivo per recuperare circa il 35% delle informazioni perse a causa di imperfezioni ottiche (presente anche una modalità multi-frame per migliorare qualità della foto e la gamma dinamica).

Le novità, però, non si esauriscono qui. Per migliorare la qualità dei ritratti, le due aziende hanno sviluppato un sistema che rileva fino a 103 punti caratteristici del viso, tenendo conto anche della posa del soggetto. Successivamente, il software applicherà dei filtri di bellezza automatici e interverrà sullo sfondo per regolare elementi come il tono o la luminosità. Per quanto riguarda le foto notturne, è stata raddoppiata la sensibilità massima: difatti la fotocamera può raggiungere ISO 102.400. Non dovrebbero esserci problemi, ad esempio, nel "catturare" un cielo notturno stellato. E a proposito di sensori, Vivo ha affermato che il sensore dei futuri smartphone avrà una sensibilità alla luce del 77% migliore rispetto al sensore ISOCELL GNV personalizzato utilizzato nella serie X80. 

Infine, gran parte dell'elaborazione è gestita da un nuovo motore di accelerazione, che sembra essere un successore dell'ISP V1. È stato sviluppato internamente e accelera le attività di deep learning e visione artificiale, combinando gli approcci tradizionali degli ISP con le moderne soluzioni basate sull'intelligenza artificiale.

Tra l'altro, per gestire tutti i dati richiesti è presente la SRAM integrata sul chip Vivo personalizzato: rispetto alla RAM off-chip, ha una latenza inferiore e utilizza meno energia.

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