Quanto incide la ricarica rapida sulla capacità della batteria

Alessandro Nodari
Alessandro Nodari
Quanto incide la ricarica rapida sulla capacità della batteria

Insieme alla qualità fotografica, uno dei settori di maggior impegno dei produttori di smartphone è la ricarica rapida, caratteristica che quest'anno al MWC ha scatenato una vera e propria frenesia. Se da un lato infatti Realme, Xiaomi e Oneplus prevedono di lanciare (o hanno lanciato) dispositivi con ricarica a 150 o 160W, OPPO ha presentato una tecnologia in grado di arrivare a ben 240W.

Ricarica rapida vuol dire batterie più piccole

La corsa alla ricarica rapida, considerata caratteristica dei modelli di fascia premium, ha un effetto interessante sulle batterie: a ricariche rapide maggiori infatti, corrispondono in maniera inversamente proporzionale minori capacità della batteria. L'analisi, effettuata dal noto sito GSMArena confrontando dodici telefoni, di cui uno era praticamente la versione con ricarica rapida dell'altro, ha evidenziato come la presenza della ricarica rapida influisce mediamente del 10% sulla capacità della batteria.

Come si può vedere dalla tabella sopra, a un telefono con batteria da 5.000 mAh corrisponde un modello quasi identico con ricarica rapida e batteria da 4.500 mAh.

Ma GSMArena è andato oltre e ha notato come fino ad una ricarica intorno ai 30W non c'è un effetto sulla capacità della batteria. A esempio il Redmi Note 9 Pro per il mercato indiano è infatti sostanzialmente identico al Redmi Note Pro globale, ma il primo possiede una ricarica a 18W, mentre il secondo arriva a 30W, pur avendo entrambi batterie da 5.020 mAh e le stesse dimensioni e peso. Oltre questo valore, si può notare un calo della capacità utilizzabile a parità di volume della batteria.

Ma anche tempi di ricarica minore: vale la pena?

Ovviamente ricarica rapida vuol dire tempi di ricarica minori, ma di quanto? Il sito analizza in maniera piuttosto estesa i dati delle ricariche dei telefoni e giunge alla conclusione che si possono distinguere due categorie di dispositivi.

  • telefoni con ricarica a circa 30 Watt, mediamente in grado di ottenere una carica completa in poco più di un'ora. Non presentano evidenti svantaggi dal punto di vista delle dimensioni delle batterie e sono in grado di ricariche ragionevolmente rapide.
  • telefoni con ricarica oltre i 100 Watt

Secondo GSMArena, il valore di mezzo, ovvero telefoni che si caricano a circa 60 W, sono più veloci, ma il vantaggio è più relativo all'utilizzo del telefono.

Per dimostrare il loro punto di vista, prendono tre telefoni che appartengono alle tre categorie: 

  • il Realme 7 (versione globale, ricarica da 30 W) effettua una ricarica completa in 1 ora e 5 minuti
  • il Realme Narzo 20 Pro (ricarica da 65 W) lo fa in 45 minuti. 

I due telefoni presentano 20 minuti di differenza, ma bisogna tenere presente che raramente si parte da 0, e la ricarica è più rapida inizialmente mentre tende a rallentare man mano che la batteria si avvicina al 100%, quindi il vantaggio si riduce. D'altro canto, però:

  • il Redmi Note 11 Pro cinese (67W) si ricarica in 43 minuti
  • il Redmi Note 11 Pro+ (aka Xiaomi 11i HyperCharge 5G, 120W) richiede solo 15 minuti, in pratica lo stesso tempo che il modello sopra impiega per passare da 0 al 50%

Qui il vantaggio è molto più evidente, visto che è quasi tre volte più veloce a fronte di una batteria più piccola di 660 mAh, che equivale alla perdita di capacità che si potrebbe considerare passando da 30 a 60W, ma con un tempo di ricarica considerevolmente minore.

Ovviamente tutto dipende dall'utilizzo personale, ma secondo il sito se si deve perdere in capacità della batteria, almeno che ne valga la pena, visto che comunque una ricarica da 30W consente di non perdere capacità della batteria e avere tempi decorosi. E voi cosa ne pensate? È una funzione che considerate al momento dell'acquisto di uno smartphone?

Fonte: GSMArena