Diablo Immortal: abbiamo provato la beta a 144 fps con controller, ovviamente su Android

Lorenzo Delli
Lorenzo Delli Tech Master
Diablo Immortal: abbiamo provato la beta a 144 fps con controller, ovviamente su Android

Sono passati 6 mesi dalla nostra prova dell'alpha di Diablo Immortal, la versione tascabile del celebre hack 'n' slash di casa Blizzard. Nel frattempo il gioco è stato ulteriormente riniviato, ma ciò non ha impedito a Blizzard di organizzare una sessione di beta da cui ovviamente l'Italia è stata esclusa.

Grazie ai magici poteri di Blizzard però, abbiamo potuto sfoderare il nostro finto passaporto canadese e ci siamo nuovamente immersi in Diablo Immortal. In compagnia del nostro fido ASUS ROG Phone 5 (e anche un po' di ROG Phone 5S), siamo tornati nelle lande di Sanctuary per dare la caccia a qualche demone e per provare con mano alcune funzionalità.

Non potevamo che cogliere l'occasione per provare con mano il Negromante, la nuova classe introdotta proprio in occasione della closed beta indetta da Blizzard. A livello di gameplay le meccaniche sono ovviamente diverse da quanto visto in Diablo II o Diablo III, sia perché si tratta di un gioco per dispositivi mobili, sia perché di fatto Blizzard e NetEase avranno voluto provare qualcosa di diverso.

Di conseguenza la gestione delle evocazioni, in alcuni casi, è eseguita in perfetta autonomia, e ci si concentra più sulla potenza delle singole unità evocate che sul numero. Gli scheletri base ad esempio sono, almeno inizialmente, limitati a due unità. In caso di sconfitta di uno, il negromante lo rievoca a breve distanza.

In definitiva si è dimostrata, almeno nelle nostre sessioni di gioco, una classe molto dinamica da utilizzare, con magie offensive particolarmente scenografiche e evocazioni soddisfacenti. Il vero problema è che ci tocca confermare quanto detto in occasione dell'alpha: Diablo Immortal funziona benissimo, ed è praticamente un prodotto già pronto all'uscita. E perché questo dovrebbe costituire un problema? Perché giocarci nuovamente sapendo che anche il nostro (anzi, la nostra) povero negromante sarà spazzato via dai server ci lascia con un pizzico di tristezza addosso.

In questa closed beta, Blizzard ha attivato anche gli acquisti in-app.

I giocatori che parteciperanno alla beta e faranno acquisti saranno ricompensati con l'equivalente in credito all'uscita del gioco vero e proprio, visto che di fatto insieme ai personaggi saranno cancellate anche le transazioni. C'è ovviamente un Pass Battaglia potenziato, che premia il giocatore con oggetti e bonus aggiuntivi, oltre a pacchetti promozionali di vario genere. Non si comprano però oggetti veri e propri, quanto più materiali di potenziamento dedicati più all'endgame che alla progressione iniziale del personaggio. Come vi raccontammo nella nostra prima anteprima, ci si porta dietro gemme e potenziamenti degli oggetti, spostandoli su quelli nuovi con un semplice tap. Non c'è quindi bisogno di ricominciare da capo quando si trova un nuovo componente da indossare, ma si eredita da quelli vecchi tutti i progressi. Una soluzione che potrebbe piacere a chi vuole affrontare la campagna di Diablo Immortal per poi decidere se dedicarsi o meno all'endgame.

In questo articolo vi spieghiamo come funzioneranno gli acquisti in-app.

Sempre a proposito dell'endgame, Blizzard ha approfittato della beta per introdurre altre novità di rilievo. È probabilmente per questo che il gioco tarda a uscire: per offrire qualcosa di sostanzioso al termine dell'avventura per far sì che i giocatori non abbandonino Diablo Immortal troppo velocemente.

  • Aggiornamenti al PvP e al PvA. Il sistema PvP e PvA del gioco, il Ciclo del Conflitto, è stato migliorato con una battaglia 30v1 chiamata Sfida dell'Immortale; sono state aggiunte le classifiche al sistema PvP del Campo di Battaglia 8v8, un nuovo sistema di equipaggiamento di fine gioco, ossia gli oggetti di set; ora si potranno affrontare i boss d'incursione dell'Inferiquiario in gruppi fino a otto giocatori; e altro ancora!

Ci sono anche novità a livello tecnico che ci siamo divertiti a testare su ASUS ROG Phone 5. Tra queste c'è il pieno supporto ai controller.

Chi vide a suo tempo la nostra video anteprima dell'alpha si ricorderà forse di averci già visto giocare con un pad (con il Kunai di ASUS). Questo perché il ROG Phone integra un sistema di mappatura del controller che permette in pochi passaggi di far funzionare anche giochi non compatibili. Con Diablo Immortal non ci sono di questi problemi, visto che ci sono le opzioni apposite nelle impostazioni del gioco e che di fatto il supporto è nativo.

Dobbiamo ammettere comunque di aver preferito giocare con i comandi touch. Qualcuno ci prenderà per blasfemi, ma l'interfaccia di gioco è così ben ottimizzata che non se ne sente il bisogno. Possibile comunque che a livello di PvP e di endgame convenga fare affidamento su controlli fisici, ma considerando anche la bassissima latenza che hanno i display dei gaming phone moderni, c'è chi riuscirà a giocare a livello "professionale" senza pad.

L'altra novità che abbiamo notato, e che potete vedere nel TikTok che abbiamo linkato qui sopra, è che Diablo Immortal si spinge oltre i 120 frame al secondo. Dalle impostazioni è possibile regolare i parametri grafici, lasciando anche piena liberta al gioco di spremere tutte le risorse disponibili. Facendo così, e impostando il display del ROG Phone 5 a 144 Hz, il gioco oscilla tra i 130 e i 140 fps, arrivando anche a 144 fps in momenti più "calmi". È uno dei pochissimi giochi mobili che raggiunge un frame rate del genere. E anche tralasciando il frame rate, che non a tutti interesserà, pure a livello grafico Diablo Immortal sembra aver fatto ulteriori passi in avanti. Ogni tanto continuiamo a sorprenderci delle ambientazioni ricche di dettagli e di animazioni "accessorie" che rendono il tutto più vivo.

Le nostre impressioni, se non si fosse ancora capito, sono nuovamente positive. I giocatori PC che non sono contenti dell'arrivo di un capitolo mobile potranno comunque giocarlo tramite emulatori (BlueStacks farà al caso vostro).

Tutti gli altri riusciranno a goderselo in mobilità senza problemi di sorta. Il problema è che ancora non è dato sapere quando potremo metterci le mani tutti senza limitazioni geografiche o di beta. Appena avremo la risposta a questa domanda saremo più che felici di riportarvela.