La frammentazione è ancora un problema per Android

Vincenzo Ronca
Vincenzo Ronca
La frammentazione è ancora un problema per Android

Nel settore degli smartphone si parla sin dalla notte dei tempi dell'eterno confronto tra Android e iOS, due sistemi operativi diversi che offrono pro e contro sotto diversi punti di vista. Uno dei talloni d'Achille del robottino verde consiste nella frammentazione.

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Con questo termine si intende il fatto che la distribuzione delle versioni di Android non è uniforme su tutti i dispositivi, perché molti modelli restano non aggiornati e quindi fermi ad una versione ormai datata del sistema operativo. Con il passare del tempo questo fenomeno è diventato sempre più evidente, ed ha generato non pochi problemi di sicurezza, lasciando i dispositivi più vecchi esposti a potenziali vulnerabilità.

Ancora oggi infatti sopravvivono, in percentuali minori, versioni di Android risalenti a 4-5 anni fa. Ogni mese Google rilascia un report con i dati aggiornati sulla distribuzione delle varie versioni di Android, ovvero la percentuale, rispetto al totale di tutti i dispositivi Android, su cui è installata ciascuna versione del sistema operativo.

L'ultimo report rilasciato da BigG mette in evidenza quanto ancora sia rilevante la frammentazione sui dispositivi attualmente sul mercato che adottano Android. Il grafico qui in basso, realizzato con i dati combinati dalle ricerche di 9to5Google, mostra come Android 12 sia diffuso sul 13,3% dei dispositivi Android, a poche settimane dal lancio ufficiale di Android 13.

Attualmente la versione più diffusa rimane, come era successo a maggio, Android 11 con il 27%. Android 10 riveste ancora una particolare rilevanza, diffuso per il 22,3% mentre Android Pie (9.0) si attesta ancora al 14,5%, con una percentuale che supera incredibilmente la diffusione di Android 12.

Rimane quindi abbastanza evidente il problema della frammentazione Android, in un contesto in cui la versione rilasciata quattro anni fa risulta più diffusa della più recente versione stabile rilasciata da Google. Il tutto a poche settimane dal rilascio di una nuova release stabile.

Chiaramente non si può fare un raffronto diretto con iOS, visto che su Android si basano dispositivi prodotti da tantissimi produttori che adottano politiche diverse di supporto software con tempistiche diverse, le quali si allungano sensibilmente se si considerano i modelli non di fascia alta.