Lotta a chi termina le app: in futuro Android sarà più leggero sui processi in background

Alessandro Nodari
Alessandro Nodari
Lotta a chi termina le app: in futuro Android sarà più leggero sui processi in background

Una delle caratteristiche di Android che molti produttori di smartphone usano con maggiore entusiasmo per risparmiare batteria è la possibilità di terminare le applicazioni in background. Alcuni produttori sono più virtuosi e altri meno (la lista è disponibile sul di DontKillMyApp, che ha anche un'app di benchmark per testare il proprio dispositivo), ma tutti ne sono affetti e Google starebbe per intervenire in questo senso.

Come riportato infatti dal noto sito XDA Developers, su Android starebbe per arrivare una funzione, già implementata in Chrome OS, chiamata "Multi-Generational Least Recentemente Used" (MGLRU), che permette:

  • una riduzione del 40% nell'utilizzo della CPU di kswapd, il processo che gestisce la memoria virtuale
  • una diminuzione del 18% delle "uccisioni" di app a causa di memoria insufficiente (OOM)

Ovviamente, più memoria è libera, maggiore spazio di elaborazione è disponibile per le app. Come detto, la funzione è già presente in Chrome OS su un certo numero di versioni di kernel tra 4.14 e 5.15 e secondo un ingegnere di Google è l'impostazione predefinita per decine di milioni di utenti.

Lo stesso ingegnere dice che l'azienda l'ha testata su "un milione" di dispositivi Android, in riferimento all'ARCVM che alimenta Android 11 in Chrome OS, notando miglioramenti sostanziali in termini di utilizzo della CPU e utilizzo della memoria.

La cosa interessante è che due commit su Android Gerrit mostrano come MGLRU sia stata ora unita alla Generic Kernel Image (GKI) di Android 13, quindi potrebbe arrivare presto per gli utenti Android, anche se con Google non si può mai dire.