Aggiornamenti Android lenti e poco longevi? La colpa è di Qualcomm, secondo Fairphone (video)

Ma anche un team molto piccolo può farcela a garantire un certo supporto per tanti anni, se lo vuole.
Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
Aggiornamenti Android lenti e poco longevi? La colpa è di Qualcomm, secondo Fairphone (video)

Fairphone ha da poco aggiornato ad Android 9 il suo secondo smartphone. Detta così può sembrare una banalità, e per di più parliamo di una "vecchia" versione di Android, ma tenete anche conto che si tratta di un'azienda microscopica in confronto ai colossi del settore, e che Fairphone 2 è uno smartphone di quasi 6 anni fa: chi altro supporta tanto a lungo i propri modelli? Ma soprattutto: com'è stato possibile tutto ciò?

Ebbene la risposta arriva dalla stessa Fairphone, che con il video qui sotto si è probabilmente tolta qualche sassolino dalla scarpa, sia nei confronti di Qualcomm che di Google. Ma andiamo con ordine, e per farlo dobbiamo prima spiegare brevemente quali sono i passi necessari al rilascio di un aggiornamento per uno smartphone Android.

Tutto inizia con il rilascio da parte di Google del codice open source di Android: quello che viene chiamato AOSP (the Android Open Source Project).

Questo codice non è nemmeno lontanamente pronto per girare su uno smartphone così com'è. Prima di tutto deve passare attraverso i vari produttori di chip (Qualcomm, MediaTek o chi per loro) che vanno a "adattarlo" ai loro SoC, aggiungendovi driver proprietari e tutto il supporto necessario per il loro hardware. Poi questa build arriva ai produttori di smartphone, che in pratica faranno la stessa cosa, ma ad un altro livello. Fairphone, ad esempio, deve supportare correttamente i moduli dei suoi modelli e tutto il resto dell'hardware, e poi c'è da aggiungere una eventuale skin personalizzata di Android e le relative app proprietarie, oltre alle Google App (anch'esse closed-source). Ed infine c'è da superare "l'esame finale", ovvero, nel caso specifico di Fairphone e Android 11, 480.000 test (sì, quattrocento-ottanta-mila, non è un typo) per assicurarsi che non ci siano incompatibilità e che tutte le policy di Google siano rispettate in pieno.

[sentence_dx]Confezionare un update è già un processo lunghissimo, senza supporto poi lo è ancora di più[/sentence_dx]

A questa già lunga e complessa trafila aggiungete un dettaglio non da poco: lo Snapdragon 801, che monta il Fairphone 2, non è più supportato dai tempi di Android 6, il che rende il compito di Fairphone (e di chiunque volesse aggiornare un telefono del genere), assai più complesso, perché in pratica il lavoro che Qualcomm avrebbe fatto sul codice AOSP diventa a carico del produttore di smartphone. Ma per fortuna c'è Lineage OS!

Lineage infatti rilascia delle build pronte da avviare, specifiche per ciascun dispositivo supportato, anche se ovviamente il suo livello di qualità non potrà mai essere al pari di un chip maker, sia perché il codice di Qualcomm è... di Qualcomm e basta, sia perché parliamo di un team di volontari in pratica e non certo di un'azienda che deve obbedire a precise regole di qualità del servizio.

Ma è proprio grazie a queste build di Lineage che Fairphone è riuscita a completare il suo rilascio di Android 9, anche se immaginiamo che superare i 480.000 test di Google non sia stata certo una passeggiata comunque.

Ad oggi, Qualcomm assicura tre anni di supporto per tutti i suoi chipset principali (prima erano due!). Qualcomm in passato aveva spiegato ad ArsTechnica che la durata del supporto di un chipset è determinata in collaborazione con i suoi clienti, ovvero gli OEM, che non sono esattamente gli attori più interessati a rendere un dispositivo troppo longevo, no?

Per fortuna i problemi riscontrati da Fairphone 2 adesso non dovrebbero esistere più, grazie a Project Treble, che ha separato proprio questi due elementi: Android ed il supporto hardware, in modo da poter aggiornare il sistema operativo, senza il vincolo del chip maker. Almeno in teoria. In pratica è più spesso una questione di volontà, come Fairphone ha ampiamente dimostrato.