6 anni di Android Auto: 8 funzioni che vorremmo vedere

Gabriele Rizzo
Gabriele Rizzo
6 anni di Android Auto: 8 funzioni che vorremmo vedere

Il 19 Marzo 2015, con 0 auto compatibili e giusto qualche autoradio che lo supportava, usciva sul Play Store la prima versione di Android Auto. Ad oggi è una delle poche app ad aver sorpassato il traguardo del miliardo di installazioni (complice anche la preinstallazione a partire da Android 10) e nel corso del tempo è diventato sempre più raro trovare un veicolo che non abbia il supporto al suo protocollo di collegamento.

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Sul suo conto se ne sono dette di cotte e di crude: spesso criticato per qualche bug di troppo, spacciato per prossimo alla morte visto l'introduzione della modalità alla guida di Google Assistant e ritenuto inutile perché non è permessa la visione di video. Ma è anche l'app che ha portato una messaggistica in sicurezza sull'automobile, la possibilità di avere un navigatore aggiornato senza, magari, doverlo pagare come optional dell'auto e una riproduzione di contenuti audio con tantissimi lettori diversi compatibili.

Ma con queste 6 candeline Android Auto non è più il bambino da coccolare e imboccare. Se da una parte nell'ultimo semestre Google ha finalmente aperto alle app di navigazione di terze parti e sta rilasciando diverse nuove e interessanti funzioni (che spesso vi portiamo in anteprima prima del rollour), dall'altra serve ancora qualche sforzo per far diventare Android Auto un vero e proprio ometto.

Supporto ai dual SIM

In un mercato in cui gli smartphone sono ormai quasi tutti dual SIM, Android Auto si ritrova, purtroppo, ancora in una situazione di arretratezza. Chiariamoci, le telefonate arrivano correttamente e si possono effettuare senza problemi, ma il supporto alla doppia SIM finisce qui. Non vi è la possibilità di scegliere con che SIM chiamare, non vi è un indicazione che fa sapere su che SIM sta arrivando una determinata chiamata e lo stesso vale per gli SMS. La cosa più bizzarra è che Google stessa produce smartphone con la possibilità della doppia SIM, ma da Mountain View non è mai pervenuta una posizione ufficiale riguardo quando (e se) questo supporto arriverà su Android Auto.

La sola domanda che ci poniamo è: "perché?"

Quick toggles

Uno dei punti chiave dell'esperienza utente in Android è sicuramente il pannello delle impostazioni rapide. Questa funzione è vicina a compiere 10 anni di età (anche se alcuni produttori l'avevano già introdotta nella propria personalizzazione del sistema qualche anno prima) e ha subito diverse evoluzioni nel tempo, la più importante delle quali è stata introdotta su Android 7.0 (2016) con le impostazioni rapide anche per le app di terze parti. Nell'ecosistema Android, esse sono presenti anche in Wear OS e AndroidTV ma in Android Auto un'operazione veloce come l'accensione (o spegnimento) della rete dati o del Wi-Fi richiede l'interazione con lo schermo del telefono. Un'interazione che Android Auto, teoricamente, dovrebbe completamente evitare.

Google Assistant in background

Per la maggior parte degli utenti, avere la possibilità di rispondere e inviare messaggi, usare navigatori aggiornati (e per giunta in crescita di numero) e avere una replica di lettori musicali, servizi di streaming musicali e radio online, rappresenta un vero e proprio valore aggiunto, tanto da mettere in secondo piano l'infotainment originale della vettura.

Ma quando è Android Auto in secondo piano, purtroppo si deve fare i conti con un'incresciosa limitazione che inibisce l'uso dell'Assistente Google quando Android Auto non è visibile sullo schermo. In uno scenario non improbabile, in cui si ha un garage automatizzato e gestibile dall'Assistente Google, nel caso in cui l'entrata nel garage è in retromarcia, bisogna premeditare minuziosamente come e quando attivare l'assistente per non vedersi il comando annullato o un assistente sordo.

Personalizzazione

Quando si parla di Android, una delle prime cose che viene in mente è la personalizzazione. Con l'introduzione degli sfondi, Google ha finalmente dato agli utenti una possibilità di modificare, in minima parte, l'aspetto di Android Auto. Ma tanti elementi dell'interfaccia grafica ancora non possono essere modificati. Pensiamo, ad esempio, alla forma delle icone (personalizzabile da Android 9), al colore di accento (personalizzabile da Android 10), ma anche impostazioni basilari come un'opzione per il cambio da modalità giorno a notte (e viceversa) manualmente mentre Android Auto è in esecuzione (senza dover passare da imposazioni nascoste e senza effetto durante l'uso) oppure un'opzione per ridurre le animazioni nell'app.

Insomma manca ancora tanta strada per poter dire che Android Auto è ben personalizzabile.

Google Home

Giusto di recente, come un lampo a ciel sereno, è arrivato il supporto a Samsung SmartThings su Android Auto. L'applicazione per gestire dispositivi smart della casa coreana, ha rilasciato un aggiornamento integrando un supporto allo schermo dell'auto veramente ben fatto, ma nessuna traccia della controparte di Big G. Certo, la possibilità di comandare dispositivi compatibili con Google Home rimane comunque affidata all'Assistente Google, ma troviamo decisamente bizzarro che ci sia un'app dedicata a SmartThings e non a Google Home.

Notifiche più smart

Il bug delle notifiche in lingua Inglese è durato fin troppo e ce lo siamo messi alle spalle già da un po', ma le notifiche hanno ancora un po' di strada da fare. Probabilmente il fastidio più grande e più comune è il mancato supporto dei messaggi vocali. E per questo problema dovrebbe essere Android ad introdurre un cambiamento, ovvero implementare un'interfaccia per permettere alle app di messaggistica di allegare dei contenuti multimediali insieme ad una notifica.

Ma una grande assenza, ad esempio, è la possibilità di escludere le notifiche di alcune determinate app, invece che disattivarle per tutte le app indistintamente. Ma come scordare anche le azioni smart nelle notifiche: funzione introdotta in Android 9.0 e mai considerata su Android Auto. Grazie ad essa, una notifica su Android propone automaticamente delle azioni rapide in base al contenuto dei messaggi. Riteniamo veramente un peccato che, ad esempio, nel caso in cui arrivi un messaggio con un indirizzo non ci sia la possibilità di aprire velocemente una navigazione verso di esso senza passare dallo schermo del telefono.

Gesture

In uno scenario in cui l'interazione con lo schermo deve essere il più veloce possibile, adottare alcune gesture rapide dovrebbe essere quasi un obbligo per un'app come Android Auto. Una buona parte delle automobili già in commercio hanno la possibilità di gestire anche più di due tocchi contemporaneamente, e creare un'interazione che preveda scorrimenti o tap anche con più dita sarebbe un'interessante spunto per diminuire lo sforzo dell'utente nel premere i pulsanti sull'interfaccia

Programma beta

Android Auto ha un compito enorme.

Essere il sistema universale per connettere qualsiasi telefono con Android Auto 6.0 (o superiore) e con i servizi Google disponibili. Una varietà di dispositivi (quasi) sconfinata, tante variabili in gioco (cavo usato, versione del sistema operativo, automobile/autoradio, versione delle app installate) e spesso e volentieri all'utente finale è lasciato il compito di tentare la risoluzione degli errori. Molto spesso sono proprio aggiornamenti di alcune app a provocare bug su Android Auto e speriamo sinceramente che Google consideri un programma beta, per lo meno per testare le nuove funzioni su un numero ristretto di utenti, prima dei rilasci generalizzati.

Tanti auguri Android Auto, ora che hai 6 anni è il momento di comportarsi come un ometto!