Le app potranno usare la geolocalizzazione in background ancora per un po', dice Google

Roberto Artigiani
Roberto Artigiani
Le app potranno usare la geolocalizzazione in background ancora per un po', dice Google

A febbraio Google annunciò un giro di vite contro le applicazioni che richiedono la posizione dell'utente mentre sono attive in background. All'epoca fu quindi fissata la scadenza delle vecchie regole e l'avvento delle nuove, più restrittive, al 2 novembre. La data in questione è passata da quasi tre settimane e ora BigG dichiara una proroga: le nuove app avranno tempo fino all'8 gennaio 2021 per adeguarsi, mentre quelle già presenti sul Play Store al 16 aprile 2020 dovranno farlo entro il 29 marzo 2021.

Con l'arrivo di Android 11 le regole si sono fatte più stringenti per gli sviluppatori ed è stato introdotto il permesso "una volta soltanto". Quindi ora le applicazioni che richiedono all'utente l'autorizzazione ad accedere alla geolocalizzazione mentre non sono in uso possono sfruttare questa possibilità solo una volta e al successivo avvio dovranno essere autorizzate di nuovo in maniera esplicita.

La nuova policy di Google ha lo scopo di implementare maggiore trasparenza sulle attività delle applicazioni e dare più controllo sui propri dati agli utenti.

Il processo destinato ad entrare in vigore il prossimo anno, prevede una fase di revisione di questo tipo di autorizzazione che sarà consentito solo alle app che ne hanno bisogno per le loro funzioni base altrimenti potranno operare solo quando sono in uso. Stando a quanto riporta Mountain View, a beneficiarne saranno anche i consumi energetici.

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