Google imita Apple e obbliga gli sviluppatori ad usare il sistema di pagamento del Play Store

Roberto Artigiani
Roberto Artigiani
Google imita Apple e obbliga gli sviluppatori ad usare il sistema di pagamento del Play Store

La questione dei pagamenti tramite Play Store e App Store è emersa con prepotenza grazie al clamore della vicenda Fortnite. In realtà si tratta di qualcosa che viene dibattuto tra gli sviluppatori da anni, ma nonostante le lamentele è rimasta in piedi senza subire cambiamenti. Mentre Epic si sta ancora battendo per poter gestire in prima persona gli acquisti degli utenti senza passare per gli store ufficiali, evitando così di dover dare il 30% a Google ed Apple su ogni transazione, oggi a Mountain View hanno deciso di rendere più stringenti le regole del loro store.

Finora infatti diverse app hanno eluso il sistema di pagamento integrato nel Play Store, indirizzando gli utenti verso il proprio sito per completare un acquisto. Parliamo anche di grandi nomi come Netflix, Spotify e Tinder i quali hanno approfittato di una politica lassista da parte di BigG. Ora invece sembra proprio che Google abbia deciso di far rispettare una regola che in realtà esiste da tempo: ogni app che vuole essere presente sul Play Store deve far passare i suoi acquisti tramite Google Play.

La decisione sicuramente creerà nuovi malumori e potrebbe anche spingere alcuni sviluppatori a rimuovere le loro app prediligendo altri store. Su iOS Apple ha il monopolio della distribuzione delle applicazioni, ma in Android praticamente ogni produttore propone il proprio store accanto a quello ufficiale di Google (che però rimane il massimo riferimento comune). Le nuove regole dovrebbero arrivare la prossima settimana insieme alla scadenza per implementare i cambiamenti necessari a rispettarle.

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