E se Qualcomm iniziasse a vendere i suoi processori a Huawei?

L'azienda produttrice di chip ha 8 miliardi di motivi per fare pressioni sul governo USA
Roberto Artigiani
Roberto Artigiani
E se Qualcomm iniziasse a vendere i suoi processori a Huawei?

Che Huawei stia andando incontro a un momento particolarmente difficile della sua storia è qualcosa che è sotto gli occhi di tutti. Pochi giorni dopo aver annunciato il nuovo Kirin 1000HiSilicon FHD per smart TV, l'azienda cinese ha dovuto arrendersi alla recente estensione del ban da parte del governo USA e ammettere che smetterà di produrre chip il prossimo 15 settembre. Ma una notizia appena emersa potrebbe rimetterla in gioco.

Stando a quanto riporta il Wall Street Journal infatti, Qualcomm starebbe facendo pressioni su Trump per poter stringere un accordo di fornitura con Huawei. Sul piatto ci sarebbero 8 miliardi di dollari di commesse che altrimenti potrebbero finire nelle tasche della taiwanese MediaTek o della coreana Samsung. Questi infatti rimarrebbero le uniche scelte possibili in caso di chiusura da parte dell'amministrazione statunitense, creando un doppio danno a Qualcomm. In questo scenario, infatti, i rivali asiatici si rinforzerebbero a scapito della competitività dell'azienda americana.

Proprio per questo il produttore starebbe quindi cercando di spingere Trump a una specie di gioco di prestigio, permettendogli di vendere ai cinesi i suoi SoC Snapdragon con supporto 5G. Anche se i prossimi Huawei Mate 40 sono già pronti a sbarcare con l'ultimo chip Kirin, il futuro appare molto incerto. Staremo quindi a vedere come evolverà la situazione nei prossimi giorni.

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