Google si prepare a chiudere la giostra: presto Magisk non potrà più nascondere la root

L'aggiornamento delle API SafetyNet comporterà un blocco di tutte le app che verificano questo parametro
Roberto Artigiani
Roberto Artigiani
Google si prepare a chiudere la giostra: presto Magisk non potrà più nascondere la root

La notizia arriva come un terremoto: i giorni in cui smanettoni, sviluppatori e super user potevano divertirsi con i permessi di root e continuare a usare lo smartphone come se niente fosse potrebbero finire presto. Google ha confermato - per il momento in via ufficiosa, è attesa una dichiarazione ufficiale - che sta testando nuove API SafetyNet Attestation le quali verificheranno lo stato del bootloader del dispositivo.

Dal momento che diverse app utilizzano questo servizio all'avvio, ciò comporterà l'impossibilità di avviare diverse applicazioni. In particolare le app interessate sono tutte quelle di natura finanziaria o bancaria, ma ci sono anche alcuni giochi come Pokémon Go o Fate/Grand Order e perfino insospettabili come McDonald's. Proprio per questo gli sviluppatori di XDA stanno facendo appello ai loro colleghi perché utilizzino SafetyNet solo laddove ci sia una reale necessità.

Senza scendere troppo in dettagli tecnici, le API SafetyNet Attestation sono parte dei Play Services e controllano, tramite una verifica hardware, se sul dispositivo sono stato ottenuti i privilegi di root.

Questa verifica prima era aggirata da Magisk con una procedura che ora viene resa vana e per il momento non sembra esserci una soluzione alternativa efficace. La novità non dovrebbe funzionare sugli smartphone aggiornati ad Android 6 Marshmallow, mentre su tutti gli altri gli utenti dovranno scegliere se smanettare con il dispositivo oppure utilizzare alcune app.

Se l'argomento vi interessa potete leggere l'articolo originale di XDA Developers dove ci sono spiegazioni puntuali sul funzionamento di SafetyNet. Per saperne di più potete anche consultare le FAQ postate su Twitter da uno dei loro membri, mentre a questo link trovate la lista di smartphone coinvolti nel test.