Android Enterprise e aggiornamenti di sicurezza: Google allenterà le maglie, ma esigerà più trasparenza?

Edoardo Carlo
Edoardo Carlo
Android Enterprise e aggiornamenti di sicurezza: Google allenterà le maglie, ma esigerà più trasparenza?

La partita nel mercato smartphone si gioca storicamente su due fronti: quello consumer, su cui spesso concentriamo la maggior parte delle nostre attenzioni, e quello business, di importanza tutt'altro che secondaria. Nonostante nel primo settore il dominio di Android sia incontrastato, nel secondo iOS gode di una fama decisamente migliore. Google ovviamente non ci sta e da tempo sta provando ad invertire la rotta, grazie al programma Android Enterprise Recommended, da cui però alcuni produttori si tengono alla larga, a causa dei requisiti di adesione troppo stringenti. Perché dunque non allentarli?

È quello a cui starebbe pensando Big G, secondo una documentazione inedita, scoperta da uno sviluppatore e portata alla luce dai colleghi di XDA Developers. Attualmente, i produttori che hanno aderito ad Android Enterprise Recommended sono tenuti a rilasciare gli ultimi aggiornamenti di sicurezza entro un massimo di 90 giorni dalla disponibilità e per un ciclo vitale minimo di 3 anni.

Una mossa utile per combattere Apple in uno dei suoi campi di battaglia preferiti, ma anche un deterrente non da poco per molti produttori, a causa delle ingenti risorse necessarie per soddisfare tale requisito.

Ecco quindi che, nella documentazione che sta circolando, Google avrebbe deciso di sbarazzarsi di questo requisito, in particolare per i dispositivi che avranno a bordo Android 11, in cambio però di una richiesta alternativa ai produttori: la necessità di una maggiore trasparenza verso le aziende partner. Nello specifico, per ciascun dispositivo Android Enterprise Recommended, i produttori dovranno indicare la frequenza con cui intendono aggiornarlo e il ciclo vitale previsto. Valori minimi che potranno essere scelti in autonomia, ma che andranno rispettati. L'unico obbligo rimarrebbe la necessità di rilasciare aggiornamenti di sicurezza che risolvono vulnerabilità particolarmente gravi. Al momento, tali novità non sono ancora operative, ma è possibile che presto possano debuttare ufficialmente.