Google punta a conquistare il dominio anche nel mercato delle auto connesse?

L'industria guarda con sempre meno diffidenza ad Android, ma le implicazioni non sono poche
Roberto Artigiani
Roberto Artigiani
Google punta a conquistare il dominio anche nel mercato delle auto connesse?

Il predominio di Android nel settore degli smartphone è un dato di fatto. Le stime parlano da molti anni di percentuali superiori all'80% sul totale dei dispositivi mobili in circolazione. Quando si passa a parlare di smart TV o meglio ancora di smart car, le cose cambiano parecchio. Anche in questi settori Google propone la sua specifica offerta: rispettivamente Android TV e Android Auto. Quest'ultimo in particolare attualmente occupa solo una piccola parte del mercato automotive e deve competere con molte altre realtà.

Tra le soluzioni di Microsoft, varie distribuzioni di Linux, il sistema operativo QNX di Blackberry e altri OS ancora realizzati su misura su richiesta di alcuni produttori il mercato delle smart car è ancora tutto da conquistare. Il predominio di Android nel reame degli smartphone però potrebbe avere una rilevante influenza nelle decisioni future delle case automobilistiche.

Adottare Android Auto infatti comporta notevoli conseguenze positive a cascata: prima di tutto la familiarità degli utenti con il sistema, per non parlare poi della disponibilità di sviluppatori capaci di realizzare e manutenere app e OS.

Da questo punto discende anche un minor costo di manodopera specializzata (si parla di circa 30/40% di risparmi nello sviluppo), fattore non secondario per un settore alla perenne ricerca di modi per contenere le spese.

Optare per Android però ha come conseguenza anche tutta una serie di implicazioni. Il robottino verde infatti richiede capacità di calcolo, memoria e archiviazione in una quantità non indifferente per un sistema di infotainment per automobile, il suo codice è molto complesso e richiede costante manutenzione, per non parlare degli aggiornamenti di sicurezza e gli update di sistema che dovrebbero essere garantiti per molti anni, considerato che un'auto viene venduta con un'aspettativa di vita almeno decennale.

La conquista del settore da parte di Android significherebbe anche lo sdoganamento del concetto di aggiornamenti OTA. Questo eviterebbe di richiamare l'auto in negozio per gli update, come avviene attualmente nella maggioranza dei casi, un'operazione molto costosa e impegnativa per produttori e venditori.

D'altra parte però i costruttori abbracciando Android Auto, hanno il timore di cedere le redini dello sviluppo delle loro piattaforme a Google e di rimanerne legati.

Per ovviare ad alcune di queste obiezioni ci sarebbe la possibilità di aggiungere il mirroring da smartphone con Android Auto. Proprio quest'ultima strada sembra essere quella che hanno imboccato grandi marchi come Renault, Volvo e General Motors con GAS, i Google Automotive Services. Insomma il settore automobilistico si dirige sempre più verso la direzione delle auto connesse definite da software e connettività, per cui se state acquistando una macchina non sottovalutate l'importanza del sistema di infotainment.

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