A volte ritornano: Google riporta in vita il 3D Touch per i suoi Pixel

Enrico Paccusse
Enrico Paccusse
A volte ritornano: Google riporta in vita il 3D Touch per i suoi Pixel

Sembra proprio che Google abbia appena introdotto con l'aggiornamento di marzo una funzionalità che abbiamo visto nascere, crescere e morire negli iPhone di Apple: il 3D Touch.

Fino ad oggi, Android aveva rimpiazzato questa funzionalità con la pressione prolungata sull'icona di un'app, ottenendo un risultato tutto sommato simile. Dunque perché resuscitare il 3D Touch?

Secondo le parole della stessa Google: "Questo aggiornamento rende più rapido l'accesso alle varie opzioni. Stiamo pianificando di espanderlo ad altre applicazioni in futuro".

A differenza della soluzione di Apple, che utilizzava l'hardware per identificare una pressione più forte, Google ha invece optato per una soluzione software, che riconosce la pressione tramite l'area dell'impronta digitale a contatto con lo schermo.

Se ci pensate, quando apriamo un'applicazione tocchiamo lo schermo con una parte limitata del polpastrello. Per aumentare la pressione, deve aumentare anche l'area del polpastrello a contatto con lo schermo. Una soluzione ingegnosa, senza dubbio.

Ma sarà utile?