Google ha l'abitudine di dare nomi in codice particolari, ma questa volta si è superata

La nuova voce nelle impostazioni Bluetooth affonda le sue radici nella cultura Nordica dello scorso millennio.
Giovanni Bortolan
Giovanni Bortolan
Google ha l'abitudine di dare nomi in codice particolari, ma questa volta si è superata

Molti di quelli che hanno già messo mano alla Developer Preview di Android 11 si sono accorti di una particolare voce presente all'interno delle impostazioni Bluetooth. Tra le varie funzioni infatti svetta la voce "Enable Gabeldorsche", ovvero Attiva Gabeldorsche. La domanda sorge piuttosto spontanea: che diavolo è un Gabeldorsche? Risposta rapida: una famiglia di pesci (ma come, un'altra?).

In realtà ci troviamo davanti a qualcosa di molto più sensato. Il software incaricato della gestione di tutte le funzioni della tecnologia Bluetooth è definito "stack". Per anni Google ha utilizzato lo stack Fluorite per regolare il funzionamento del Bluetooth su Android. Da Android 11 però Google potrebbe cambiarlo, passando appunto a Gabeldorsche, in fase di sviluppo da almeno un anno.

Per i più curiosi invece, è arrivato il momento lore: Nell'anno 958, Harald "Bluetooth" Gormsson succedette a suo padre come re di Danimarca e per un breve periodo come re di Norvegia, e si diceva avesse unito le tribù della Danimarca. Come facilmente intuibile, Re Harald è l'omonimo della tecnologia Bluetooth che conosciamo oggi. Ventotto anni dopo, nel 986, al re Harald succedette suo figlio Sweyn Forkbeard, e proprio forkbeard è la traduzione letterale di Gabeldorsche.

Tutto torna.

Fonte: 9to5Google