La privacy non deve essere un lusso concesso agli utenti: la lettera aperta a Google contro i bloatware Android

Vincenzo Ronca
Vincenzo Ronca
La privacy non deve essere un lusso concesso agli utenti: la lettera aperta a Google contro i bloatware Android

Il sistema operativo Android anima una varietà enorme di dispositivi mobili, lanciati sul mercato da diversi produttori. Alcuni tra questi preinstallano negli smartphone una discreta quantità di app e servizi, spesso non removibili da parte dell'utente. Possiamo definire questo insieme di app e servizi un bloatware.

Proprio a causa dei bloatware presenti sui dispositivi Android, Sundar Pichai - CEO di Google e Alphabet - si è visto recapitare virtualmente una lettera aperta da parte di diverse associazioni, tra le quali figura Amnesty International e quella per le libertà civili europea. Nella lettera si chiede a Google di vigilare maggiormente sulla questione bloatware: spesso molte app e servizi che vengono preinstallati sui dispositivi non sono removibili e sono presenti sul Play Store e, a detta dei firmatari, questo rende impossibile la scansione delle suddette app e servizi tramite Play Protect.

Queste pratiche attuate da diversi produttori Android metterebbero a rischio la privacy e i dati personali degli utenti: non è dato sapere esattamente l'operato delle app e dei servizi preinstallati.

Inoltre, le associazioni firmatarie richiedono specifiche azioni a Google:

  • Concessione della possibilità di disinstallare completamente le app e i processi in background ad esse correlate.
  • Le app preinstallate dovranno aderire agli stessi standard di sicurezza richiesti alle app disponibili sul Play Store.
  • Le app preinstallate dovranno implicare un meccanismo di aggiornamento che non coinvolga il Play Store e l'account personale degli utenti. Google dovrà anche essere in grado di rifiutare la certificazione ai produttori che hanno tentato in precedenza di sfruttare i dati personali degli utenti per scopi commerciali.

Staremo a vedere cosa e come risponderà Google. Vi terremo aggiornati sugli eventuali sviluppi.

Via: Smartdroid