Huawei fa proseliti per lo sviluppo del suo ecosistema e dichiara che le sue app alternative arriveranno entro l'anno

Roberto Artigiani
Roberto Artigiani
Huawei fa proseliti per lo sviluppo del suo ecosistema e dichiara che le sue app alternative arriveranno entro l'anno

Ormai sono passati diversi mesi dall'imposizione del ban da parte degli Stati Uniti e non sembra esserci una soluzione in vista, non nel breve periodo comunque. Proprio per questo Huawei sta lavorando sodo per cercare di chiudere il vuoto lasciato dalle applicazioni di Google e per proporre una sua valida alternativa si servizi di Mountain View.

In un'intervista rilasciata durante un incontro in India con gli sviluppatori locali, Charles Peng, country manager per il subcontinente, ha dichiarato che l'azienda cinese sta cercando di realizzare un suo ecosistema autonomo e alternativo con tanto di app per servizi fondamentali come navigazione, pagamenti, gioco e messaggi che saranno pronte per la fine di dicembre.

"Il nostro focus è fornire un'esperienza utente di buon livello" ha affermato Peng parlando del fatto che Huawei sta investendo circa un miliardo di dollari in tutto il mondo per invogliare gli sviluppatori a partecipare allo sforzo. Programmi del genere sono già stati lanciati in India e Sudafrica e mirano a portare le migliori 100-150 app di ogni Paese su AppGallery.

A quanto riportato si parla di circa un milione gli sviluppatori finora.

Tutti questi sforzi sono sicuramente ammirevoli, ma rimangono aperte ancora molte questioni: Come farà Huawei a rimpiazzare applicazioni popolarissime come YouTube, Gmail, Maps, ecc.? Anche ammesso che la piattaforma funzioni con lo stesso livello di qualità, come farà ad attirare gli utenti? Come potrà mai sopperire alla quantità di contenuti per esempio di YouTube?