Le gesture di Android Q saranno le predefinite di tutti gli Android futuri: bastano 3 giorni per abituarsi!

Ovvero, tutti gli smartphone che usciranno con Android 10 Q (e successivi) avranno le gesture scelte da Google, che pensa bastino tra 1 e 3 giorni per abituarcisi.
Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
Le gesture di Android Q saranno le predefinite di tutti gli Android futuri: bastano 3 giorni per abituarsi!

Nel corso dell'ultimo anno, Google ha lavorato con vari produttori Android (come Samsung, Xiaomi, HMD Global, OPPO, OnePlus, LG, Motorola e molti altri (curioso il fatto che, tra questi "altri" non venga citata proprio Huawei - NdR) per standardizzare le gesture di navigazione su Android. Lo scopo è in effetti palese, in particolare se aveste visto il nostro recente video dedicato proprio alle gesture - ve lo riproponiamo qui sotto): assicurare agli utenti, ed anche agli sviluppatori, un'esperienza consistente, dato che ogni produttore ha in pratica un sistema di gesture diverso dagli altri (a volte di più, altre meno).

Per questo motivo, le gesture ideate da Google per Android Q saranno le stesse su tutti gli smartphone che usciranno con Android Q. Google sa però che questa soluzione non è perfetta per chiunque, e per questo motivo la NavBar con 3 pulsanti, continuerà ad essere una opzione su ogni dispositivo Android.

Ma perché prendersi quindi tutto questo disturbo, sapendo anche di scontentare qualcuno? Le ragioni che Google ha individuato a vantaggio delle gesture sono le seguenti.

  1. Le gestures possono essere un modo più veloce, naturale ed ergonomico di interagire con lo smartphone
  2. Le gesture sono più intenzionali di un pulsante, che può essere premuto per sbaglio semplicemente impugnando il telefono
  3. Le gesture abilitano un'esperienza più immersiva per le app, minimizzando gli elementi di sistema, come appunto i pulsanti home, back e multitasking, specialmente ora che ci spostiamo sempre più verso schermi grandi e con bordi sottili

Google è però cosciente del fatto che le gesture non vanno bene per tutti gli utenti, che richiedono del tempo per farci l'abitudine, e che possono interagire negativamente con il funzionamento di alcune app.

In base alle ricerche condotte dall'azienda, il pulsante indietro viene usato il 50% in più di quello per tornare alla home.

Nello sviluppare delle gesture quindi, Google ha dato una corsia preferenziale a queste due gesture, anche a scapito di quella per accedere alle app recenti, alla quale gli utenti ricorrerebbero meno della metà delle volte del pulsante home. Inoltre, circa il 3-7% (a seconda dell'app) degli utenti utilizzerebbe uno swipe per aprire il Navigation Drawer; gli altri premono semplicemente il pulsantino hamburger (quello con le tre lineette). Ma non dimentichiamoci anche di app come le gallerie, e delle difficoltà nell'effettuare uno swipe tra le foto oppure di far scattare la gesture per tornare indietro.

La morale della favola, secondo le statistiche di Google, è che sì, in questo modo è più scomodo accedere alla pagina del multitasking ed ai menu laterali, ma ciò non rappresenterebbe un problema per la maggior parte degli utenti.

Nonostante questo infatti, dopo un iniziale periodo variabile tra 1 e 3 giorni, gli utenti diventano capiscono il nuovo sistema e lo usano a piacimento, tanto che la maggior parte di loro non vorrebbe più tornare alla vecchia NavBar.

Sarà vero? In ogni caso l'importante è che quest'ultima rimanga un'opzione. E se le gesture scelte da Google non dovessero piacervi, be' cercate di farvele piacere, perché il vostro prossimo smartphone con Android 10 adotterà lo stesso sistema.