La serie POCOPHONE potrebbe già essere al capolinea (e il colpevole ha ancora la pistola fumante in mano)

Nella torrida estate 2018, a scaldare ulteriormente gli animi degli appassionati di smartphone ci pensò Xiaomi, che improvvisamente decise di lanciare sul mercato uno smartphone dalle prestazioni da top di gamma, sotto un brand del tutto inedito: POCOPHONE. Accolto come un novello OnePlus One, il nuovo POCO F1 sembrava soltanto il principio di una dinastia destinata a dettare legge nella fascia medio-alta del mercato, ma da qualche tempo una coltre di fosche nubi ha iniziato ad addensarsi all'orizzonte.

I primi dubbi sul futuro della serie POCOPHONE sono emersi in occasione della presentazione in Cina dei nuovi Redmi K20 e Redmi K20 Pro, smartphone dalle specifiche da top di gamma e senza particolari compromessi (a differenza del buon POCO F1), a prezzi particolarmente concorrenziali. Un identikit familiare ai fan di POCO, che presto si sono interrogati sul fatto che la nuova serie di smartphone Redmi pestasse evidentemente i piedi al futuro POCO F2.

A rinfocolare l'ipotesi che vedrebbe Xiaomi intenzionata a mandare in soffitta il marchio POCOPHONE è bastata la recente notizia dell'abbandono di Jai Mani, uno dei padri del brand POCO e figura di spicco in seno all'azienda, che ha deciso di lasciare per dedicarsi ad altri progetti. Sembrerebbe il preludio perfetto all'annuncio della chiusura del progetto POCOPHONE, sostenuto anche da analisti indiani, ma per il momento Xiaomi ha smentito questo scenario. Se si tratterà soltanto di ipotesi infondate lo scopriremo presto, perché i tempi sarebbero maturi per il lancio di POCO F2 ed eventuali ritardi non farebbero che aumentare i dubbi sulle sorti della serie.