Huawei non può più preinstallare le app di Facebook sui suoi nuovi smartphone

Il ban riguarda solo gli smartphone Huawei che non abbiano ancora lasciato le fabbriche dell'azienda, e non si ripercuoterà in alcun modo sugli attuali clienti.
Huawei non può più preinstallare le app di Facebook sui suoi nuovi smartphone
Nicola Ligas
Nicola Ligas

Secondo una nuova esclusiva di Reuters, che per primo ha portato all'attenzione del mondo la vicenda Huawei - USA, Facebook non permetterà più di preinstallare le sue applicazioni sugli smartphone Huawei. Questo significa che i nuovi modelli non avranno WhatsApp, Instagram, Messenger e le altre app di proprietà di Facebook pronte all'uso. Questo divieto dovrebbe essere applicato a qualsiasi telefono Huawei che non abbia ancora lasciato le fabbriche dell'azienda, ma non è in alcun modo retroattivo.

I proprietari di uno smartphone Huawei saranno infatti ancora in grado di usare e di scaricare le app di Facebook, e continueranno anche a ricevere aggiornamenti per le stesse attraverso il Play store. Huawei non potrà però includerle tra quelle presenti sui suoi smartphone già dalla prima accensione. Inoltre, se il divieto imposto da Google a Huawei diventerà effettivamente valido, dal 19 agosto 2019 i futuri smartphone Huawei non avranno accesso al Play Store, quindi le app di Facebook non potranno essere installate (né aggiornate).

Tutto ciò a meno di non ricorrere a store di terze parti, come quello della stessa Huawei (sempre che Facebook lo consenta), o a sistemi operativi alternativi, come quello a cui l'azienda cinese starebbe appunto lavorando, ma capite bene che siamo già scesi fin troppo nel campo delle ipotesi per continuare oltre.

Il ban di Facebook non ha insomma conseguenze immediate, e non impedirà ai già clienti di continuare ad utilizzare i social più diffusi al mondo, né in futuro di aggiornarli. Il problema è sempre in merito agli smartphone Huawei che ancora non sono in commercio, che tra un paio di mesi rischiano non solo di non avere accesso ai servizi Google ma nemmeno a quelli di Facebook. C'è comunque ancora tempo affinché la vicenda si risolva per il meglio, e dato che spesso le notizie che trapelano sono più indiscrezioni che comunicati ufficiali, immaginiamo che le parti in causa siano alacremente al lavoro per evitare il peggio.

Come sempre, vi terremo aggiornati sui risvolti più concreti della vicenda, che stiamo appunto cercando di seguire dal punto di vista dell'utente, piuttosto che da quello del gossip/complotto. Speriamo apprezzerete.

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