Il folle volo di HP TouchPad: dal morituro webOS del 2011, ad Android Pie nel 2019

Passando per un po' tutte le versioni del robottino verde, grazie agli encomiabili sforzi della community.
Edoardo Carlo
Edoardo Carlo
Il folle volo di HP TouchPad: dal morituro webOS del 2011, ad Android Pie nel 2019

Agli appassionati di nuovo corso del mondo della tecnologia, il nome HP TouchPad potrebbe non dire nulla. D'altronde si tratta di un tablet commercializzato nel lontano 2011, frutto dell'imprudenza di HP che – a seguito della ben poco lungimirante acquisizione di Palm e del suo sistema operativo webOS – volle lanciarsi in un progetto destinato a risolversi in un clamoroso fiasco. Dopo poco più di un mese infatti, HP tagliò lo sviluppo di webOS e, di conseguenza, il prezzo di TouchPad. Ma invece che l'inizio dell'oblio, si trattò della scintilla che innescò la leggenda.

Grazie al risibile prezzo di soli 99$ (quello di lancio era di 499$!), HP TouchPad andò a ruba fra gli appassionati smanettoni, che iniziarono a lavorare alacremente per il primo porting di Android, in versione 2.3 Gingerbread. Da quel momento, fu un susseguirsi di sfide fra i membri della comunità del modding, che continuarono a cucinare le nuove versioni del robottino verde per lo sfortunato tablet, assicurandogli un futuro che la casa madre non gli avrebbe mai prospettato.

E arriviamo ad oggi, vicini alla metà del 2019, quando HP TouchPad ha potuto festeggiare un altro traguardo da record: la prima custom rom basata su Android 9.0 Pie. Si tratta di una rom Evervolv a base AOSP, che presenta qualche problema (Bluetooth e fotocamera non funzionanti), com'è inevitabile che sia trattandosi di un tablet con 8 anni alle spalle, ma che centra in pieno l'obiettivo di far girare Pie sull'eroico HP TouchPad.