Gli adware più recenti si annidano nei tipi app che cerchiamo di più: benessere, fitness e editing foto

Vincenzo Ronca
Vincenzo Ronca
Gli adware più recenti si annidano nei tipi app che cerchiamo di più: benessere, fitness e editing foto

Vi riportiamo una recente ricerca condotta da Avast, uno dei produttori più noti di software antivirus, che ha evidenziato indirettamente le abitudini di una parte degli utenti Android.

La ricerca si è concentrata sull'analisi di due versioni diverse dello stesso adware - un software creato appositamente per proporre annunci pubblicitari in sequenza - denominato TsSdk. Si tratta di un adware "intelligente" perché nel suo codice sono stati trovati alcuni algoritmi di machine learning per determinare quando e come mostrare gli annunci. Le due versioni hanno infettato circa 30 milioni di utenti nel mondo, localizzati principalmente in Asia ma anche in Gran Bretagna e Brasile.

Gli adware si nascondevano in app fittizie, create giusto per attrarre l'utente ed essere installate: parliamo di app per la ricerca di un migliore stile di vita, app per editare foto e per il fitness.

Nonostante le restrizioni applicate da Android Oreo e versioni successive riescano quasi completamente a contenere gli annunci proposti da queste app, rimane comunque il fatto che questo tipo di applicazioni gravano negativamente sulle performance e sull'autonomia dello smartphone sul quale sono installate.

La ricerca di Avast ha evidenziato anche che gli sforzi di Google in tema di sicurezza del Play Store non sono ancora abbastanza: questo tipo di app una volta identificate vengono rimosse ma i controlli dovrebbero essere così efficienti da impedire agli sviluppatori di pubblicarle. L'altra parte della prevenzione dobbiamo attuarla noi utenti: leggendo accuratamente le recensioni prima di installare un'app sconosciuta, soprattutto consultando quelle negative.