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Secondo uno studio, circa il 70% degli antivirus sul Play Store non è degno di tale nome

L'austriaca AV-Comparatives ha analizzato 250 app antivirus per Android, scoprendo che oltre la metà non è in grado di scovare nemmeno i malware più diffusi, ma pensa piuttosto a monetizzare grazie al massiccio uso di banner pubblicitari.
Edoardo Carlo
Edoardo Carlo
Secondo uno studio, circa il 70% degli antivirus sul Play Store non è degno di tale nome

La sicurezza informatica sarà sempre meno una faccenda da nerd e sempre più un fattore determinante per preservare la privacy di milioni di persone, che durante le proprie giornate spenderanno un numero crescente di ore utilizzando dispositivi connessi alla rete. Per questo motivo, è necessario che i software che si prefiggono l'obiettivo di proteggerci da malware e attacchi informatici siano all'altezza del loro compito. Ma è davvero sempre così? A provare a svelarlo ci ha pensato AV-Comparatives, che ha messo alla prova 250 app antivirus che ogni utente può scaricare sul proprio dispositivo Android, direttamente dal Play Store.

I test effettuati dall'organizzazione indipendente austriaca, sul campione di 250 app antivirus per Android, dipingono una situazione critica, che quantomeno dovrebbe mettere in guardia gli utenti e spingerli a prestare più attenzione quando si tratta di sicurezza informativa. Secondo il report infatti, soltanto il 30% degli antivirus testati si è rivelato in grado di svolgere le funzioni per cui gli utenti dovrebbero utilizzarlo, ovvero proteggere i dispositivi dall'installazione di app malevole.

Gran parte degli antivirus messi alla prova infatti, non analizza davvero le app installate, ma si limita ad attingere da una black list facilmente aggirabile, visto che non prende in esame il codice delle app, ma il nome del pacchetto. Il risultato è che, dando loro in pasto una serie di malware semplici e molto diffusi, troppo spesso gli utenti non riceverebbero alcun allarme. O addirittura, in alcuni casi più tragicomici, gli antivirus finiscono per denunciare sé stessi come app pericolose.

Inoltre, come potete vedere dall'immagine in galleria, gran parte delle app sembrano basate su uno stesso canovaccio di base, che lascerebbe intendere come troppi sviluppatori non prendano assolutamente sul serio la faccenda, scegliendo di confezionare app dal nome altisonante in grado di far presa sugli utenti, per poi tradire la loro fiducia non proteggendo i dispositivi, ma monetizzando grazie all'abbondante uso di banner pubblicitari.

In conclusione, va sottolineato come lo studio di AV-Comparatives sia limitato a 250 app antivirus sul Play Store e che punti il dito su 170 di queste, dunque sarebbe ingiusto scagliarsi contro l'intera categoria, che vanta anche software validi e affidabili.

Ma proprio per questo, il report ha l'obiettivo di invitare gli utenti a diffidare dagli antivirus improvvisati, ma di affidarsi soltanto a servizi sviluppati da soggetti di comprovata esperienza e affidabilità.

Via: ZDNet