Gli aggiornamenti di Android stanno davvero diventando più veloci? (foto)

Roberto Artigiani
Roberto Artigiani
Gli aggiornamenti di Android stanno davvero diventando più veloci? (foto)

Uno dei grandi mali storici di Android è rappresentato dalla questione della frammentazione, ossia dalla presenza di molti dispositivi non aggiornati all'ultima versione del sistema operativo, ma rimasti indietro per qualche motivo. Per chi vuole avere sempre l'ultima release di Android la scelta è semplice: optare per un Pixel. Scelta semplice ma costosa. Per quello che riguarda gli altri produttori invece storicamente nessuno può dirsi altrettanto affidabile (eccezion fatta per Essential che però ha prodotto un unico modello).

Se poi passiamo a considerare anche la diffusione delle patch di sicurezza la situazione si complica ulteriormente. Negli ultimi anni però Google e i produttori hanno compiuto parecchi sforzi per cercare di affrontare la questione, definendo esplicitamente la durata temporale del supporto software, ma soprattutto attraverso Project Treble e il programma Android One.

Ma quanto sono stati efficaci questi sforzi? Per rispondere alla domanda il sito Android Authority ha preso in considerazione i top di gamma delle maggiori aziende confrontando i tempi di rilascio degli aggiornamenti a una nuova versione di Android, da Nougat a Pie.

Il risultato è riportato nei grafici che trovate a fine articolo che ci dicono che sì, gli sforzi hanno pagato.

Mentre Nougat ha impiegato in media 192 giorni per raggiungere i dispositivi presi in esame (e parlando di top di gamma si suppone siano i tempi minori), Oreo è stato leggermente più veloce mettendoci 170 giorni e Pie è migliorato ancora di più con soli 118 giorni.

Scendendo più in dettaglio la situazione appare meno omogenea: alcuni produttori hanno diminuito i tempi di aggiornamento anche sensibilmente (Samsung, Huawei, OnePlus, Sony, Nokia e Xiaomi), ma altri al contrario hanno peggiorato il loro andamento (LG e Motorola) e altri ancora non hanno ancora effettuato il passaggio a Pie (LG e HTC).

L'analisi comunque non considera tutti gli altri modelli di fascia media e bassa che solitamente sono quelli che ricevono aggiornamenti con tempi decisamente più lunghi o magari non li ricevono proprio.

In questo segmento però è intervenuto il programma Android One che ha fatto sì che per esempio LG G7 One abbia ricevuto Android Pie mentre G7 ThinQ sta ancora aspettando, come avviene anche per HTC U11 Life e U12 Plus.

In conclusione è chiaro che rimane ancora molto da fare, se non altro però la situazione sembra in netto miglioramento.