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Huawei mette al bando i launcher alternativi in Cina: tremano anche gli utenti occidentali?

La scelta, confermata ufficialmente da Huawei, è finalizzata a contrastare una pratica scorretta di molti venditori di terze parti cinesi. Il mercato internazionale sarà risparmiato, oppure no?
Edoardo Carlo
Edoardo Carlo
Huawei mette al bando i launcher alternativi in Cina: tremano anche gli utenti occidentali?

Che cosa sarebbe Android senza tutte le potenzialità di personalizzazione lasciate nelle mani di ogni utente? Immaginare un robottino verde privo anche soltanto della possibilità di utilizzare un launcher alternativo – come i celebri Nova e Action – tramite cui cucire la home su misura dei propri gusti e delle proprie esigenze, è un'operazione tanto difficile quanto fantasiosa, per nostra fortuna. Oppure no?

Per gli utenti cinesi, possessori di un recente smartphone Huawei o Honor, questo scenario è improvvisamente diventato realtà, scatenando polemiche anche in Occidente, per il timore che possa capitare qualcosa di simile anche dalle nostre parti. In sostanza, Huawei ha deciso di bloccare la transizione dal launcher di sistema della EMUI 9 ad uno qualsiasi di terze parti, compreso proprio il celeberrimo Nova Launcher.

Il motivo tuttavia sembra quantomeno sensato: la decisione di Huawei è volta a contrastare una pratica molto diffusa in Cina, che vede molti venditori e shop online rimaneggiare il software originale degli smartphone del colosso cinese, installando launcher di terze parti infarciti di pop-up pubblicitari.

Ciò provoca disagi agli utenti e al servizio clienti di Huawei stesso, chiamato a risolvere problemi dei quali non è responsabile.

Ecco dunque la decisione di rimuovere il problema alla radice, impedendo ai propri smartphone – dotati delle ultime versioni di EMUI 9 cinese – di utilizzare launcher alternativi. Nonostante per ora il giro di vite sia stato confermato da Huawei soltanto per il mercato cinese, gli utenti occidentali stanno richiamando a gran voce l'attenzione del produttore cinese, affinché non decida di estendere l'accorgimento a livello globale. Una possibile soluzione di compromesso sarebbe quella di creare una whitelist di launcher autorizzati, di comprovata affidabilità, ma questo rischierebbe comunque di escludere pesci piccoli e launcher emergenti. La scelta migliore sarebbe dunque quella di lasciare le cose come stanno, almeno alle nostre latitudini. Staremo a vedere se la questione avrà ulteriori sviluppi.

Fonte: Huawei