Portare Fortnite su Android non è stato semplice: Epic Games ci racconta come ha fatto

Vezio Ceniccola
Vezio Ceniccola Tech Master
Portare Fortnite su Android non è stato semplice: Epic Games ci racconta come ha fatto

Fortnite ci ha messo un po' prima di arrivare su Android, ma le ragioni di queste tempistiche sono più profonde di quanto si possa credere. Epic Games ha, dunque, deciso di spiegarle in un post sul proprio blog ufficiale, raccontando in dettaglio i lavori che hanno portato allo sviluppo della versione Mobile per dispositivi Android e, soprattutto, tutte le difficoltà tecniche affrontate durante la lavorazione.

La grande avventura per portare il gioco su Android è iniziata a gennaio 2018 ed ha avuto sin da subito l'obiettivo di rendere completamente cross platform la versione Mobile. Secondo Epic Games, chi gioca da smartphone Android deve avere la stessa esprienza di chi lo fa da un iPhone, da una console o da un PC, e tutti questi utenti devono poter giocare insieme senza problemi di compatibilità tra le piattaforme. Un obiettivo non semplice da raggiungere, soprattutto per una piattaforma tanto delicata come quella del robottino verde.

Il problema principale di Android, come ben sappiamo, è la frammentazione. Sul mercato ci sono dispositivi che presentano hardware totalmente diversi, personalizzati dai produttori in maniera spesso molto particolare, e questo è stato uno scoglio davvero duro da superare anche per Epic Games. Per operare al meglio su ogni prodotto, si è scelto di utilizzare il sistema gerarchico di profili disponibile su Unreal Engine, con quattro profili in base alle prestazioni desiderate: Basso, Medio, Alto e Epico. Questo ha permesso di ottenere una scalabilità molto importante per il gioco, che si adatta all'hardware del dispositivo su cui gira bilanciando automaticamente le risorse e le prestazioni. Inoltre, sono stati creati profili personalizzati per alcune GPU e dispositivi, in particolare per Galaxy Note 9 (versione Adreno) e Google Pixel 2 XL.

Grazie alla collaborazione con diversi partner, in special modo Samsung e Google, sono stati ottimizzati i processi grafici relativi alle librerie Vulkan e OpenGL.

Il supporto è stato garantito anche da altre aziende, come ARM Holdings, Qualcomm, Imagination Technologies, Razer e HiSilicon, in modo da poter migliorare le prestazioni di hardware e smartphone anche a seconda delle personalizzazioni dei produttori stessi.

Una delle sfide più interessanti affrontate da Epic è stata quella relativa al frame rate di Fortnite, che dovrebbe essere il più costante possibile per assicurare un'esperienza di gioco ottimale. Su Android il rendering lato CPU rappresenta un argomento delicato, soprattutto a causa dell'alto numero di shader da caricare in RAM. In questo campo, si sono ottenuti risultati molto importanti grazie all'ottimizzazione dei buffer: ciò ha permesso di risparmiare una grande quantità di memoria e di poter gestire meglio le risorse, anche se il lavoro da fare è ancora molto.

Per il futuro, la società si sta già spingendo oltre, puntando ad un'ulteriore ottimizzazione delle prestazioni della grafica e dell'audio di gioco, un miglior supporto delle API Vulkan e una gestione più oculata delle risorse sui dispositivi meno recenti.

Allo stato attuale, più del 92% degli utenti di Fortnite ha installato Android 8 Oreo o versioni più recenti, circa l'8% usa Android 7 Nougat e meno dello 0,5% ha una versione anteriore al 2015, ma è comunque giusto assicurare una buona esperienza di gioco anche ai modelli di fascia medio-bassa.

Anche perché il successo di Fortnite Mobile per Android è stato subito strepitoso: in soli 21 giorni dal rilascio della versione beta, sono stati 23 milioni i giocatori registrati sul sito di Epic per ricevere l'invito e ben 15 milioni quelli che hanno installato l'APK.

Proprio legato a questo successo estremo c'è anche il discorso dei malware, per cui la stessa società si sta impegnando in prima persona. Sin dall'inizio, Epic ha specificato che l'unica versione ufficiale di Fortnite Mobile è quella scaricabile dal proprio sito, facendo chiudere e limitando il più possibile i siti o i servizi che spacciavano altre versioni, magari contenenti codice malware. Se gli utenti navigano su questi siti, è possibile che compaia loro un messaggio di avviso come quello visibile in galleria, che serve a mettere in guardia del rischio.

Fonte: Epic Games