
HTC taglia altri 1.500 dipendenti nella disperata ricerca di una nuova stabilità finanziaria
HTC non riesce proprio ad abbandonare le cattive acque in cui si è trovare a navigare da qualche anno a questa parte, frutto di scelte discutibili soprattutto in ambito mobile. Dopo che la cessione a Google per 1,1 miliardi di dollari della divisione che si era occupata dello sviluppo dei primi smartphone Pixel aveva assicurato un po' di ossigeno al produttore taiwanese, è di nuovo tempo di tagli al personale.
In particolare, si tratta di ben 1.500 dipendenti delle fabbriche utilizzate da HTC per la produzione dei propri dispositivi, che a partire da ora saranno lasciati a casa, nell'ennesimo tentativo di ottimizzare gli investimenti e invertire la rotta, alla ricerca dei profitti perduti. Sono infatti ormai quasi 4 anni che HTC fatica enormemente ad imporsi sul mercato e il continuo impoverimento di risorse potrebbe rivelarsi soltanto un palliativo poco efficace a lungo termine.
HTC U12+, l'ultimo smartphone top di gamma dell'azienda, sembra che non abbia ricevuto un'accoglienza particolarmente calorosa, a causa di alcuni dettagli controversi e di una concorrenza ormai spietata.
Allo stesso modo, HTC Vive Pro – nuovo visore per la realtà virtuale – non è stato trattato con i guanti da pubblico e critica, che non gli ha perdonato il costo elevatissimo e l'assenza di accessori dedicati.