Il vetro di OnePlus 6 non è "il solito vetro", parola di Pete Lau (foto)

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
Il vetro di OnePlus 6 non è "il solito vetro", parola di Pete Lau (foto)

Pete Lau, CEO di OnePlus, ha approfittato del forum dell'azienda per un lungo "spiegone" sull'approccio al design adottato in questi anni dal suo team, che in ultima battuta ha portato alla creazione di OnePlus 6.

OnePlus ha sempre mantenuto un certo tratto distintivo, in particolare sul retro dei suoi smartphone, con una precisa curvatura ed una linea dell'orizzonte comune. I materiali però sono cambiati.

Nonostante l'apprezzatissimo sandstone iniziale, il metallo è poi stato preferito per questioni di robustezza e solidità, ed ora è il turno del vetro. Pete Lau sa benissimo che non è certo "una scoperta", ma è fiducioso che "l'interpretazione di un materiale familiare" data da OnePlus 6 sarà vincente.

L'idea alla base del suo design è infatti quella di trasmettere "un senso di valore" ed un "premium hand-feel", ed in vantaggi del vetro rispetto al metallo sono in tal senso molteplici. In particolare il modo in cui il vetro "si trasforma" sotto diverse condizioni di luce è una sfida particolarmente interessante.

Il OnePlus design team ha testato oltre 70 prototipi diversi di vetro prima di scegliere quello "giusto". Inoltre l'azienda ha aggiunto 5 strati di rivestimento realizzato con nanotecnologie, un primato nell'industria degli smartphone (solitamente sarebbero 3). Gli strati aggiuntivi servono infatti a dare una maggiore impressione di profondità, che gli utenti più esigenti senz'altro apprezzeranno.

Pete Lau ha condiviso anche un render dello smartphone, che trovate qui sotto, ma prima di pensare ad una colorazione viola (lo è anche il profilo dello smartphone, il che è improbabile), concentratevi appunto sul discorso dei riflessi, che pensiamo siano quello che questa parziale immagine vorrebbe evidenziare.

Con tutte queste premesse insomma, siamo sempre più curiosi di stringere con mano OnePlus 6, o meglio ancora di appoggiarlo su un tavolo e giocare un po' con la luce. Ne riparleremo in sede di recensione.

Fonte: Pete Lau