No, OnePlus non sta inviando i vostri dati ad un server cinese (di nuovo)

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
No, OnePlus non sta inviando i vostri dati ad un server cinese (di nuovo)

Elliot Alderson, lo pseudonimo col quale si fa chiamare su Twitter un ricercatore che già in passato aveva puntato il dito contro OnePlus, è tornato ora con una nuova insinuazione, già ripresa da alcune testate e subito fonte di grandi polemiche su Reddit. L'accusa è che OnePlus identifichi e carichi su un server cinese i dati nella clipboard, tra i quali anche i numeri di conto corrente. Il file in questione serve invece ad evitare che il sistema operativo raccolga certi dati, e comunque non è nemmeno attivo nella OxygenOS. Ecco infatti la replica dell'azienda:

There’s been a false claim that the Clipboard app has been sending user data to a server. The code is entirely inactive in the open beta for OxygenOS , our global operating system. No user data is being sent to any server without consent in OxygenOS.

In the open beta for HydrogenOS, our operating system for the China market, the identified folder exists in order to filter out what data to not upload.

Local data in this folder is skipped over and not sent to any server.

Il file incriminato, badwords.txt, è in pratica una blacklist, come del resto il suo stesso nome suggerisce, usata nella HydrogenOS (la versione cinese della Oxygen). Il suo contenuto non è tra l'altro nemmeno così "spaventoso". L'errore, semmai, è che il file sia presenta anche in una beta della Oxygen, per quanto inattivo. In ogni caso, anche se lo fosse stato, non avrebbe inviato il numero della vostra carta di credito in un server cinese, che di per sé è una frase che capiamo faccia paura, ma è anche normale per OnePlus appoggiarsi a dei servizi locali. Se anziché "server cinese" avessimo detto Amazon Web Services probabilmente ci sarebbe stato meno clamore. Una cosa simile era infatti già successa poco tempo fa, ed anche in quel caso la spiegazione era praticamente la medesima.

Da una parte è insomma bene tenere d'occhio ogni produttore, in particolare in tema di dati personali (ma non solo), e la storia recente di OnePlus non è certo delle più immacolate (vedersi violare il sistema di pagamenti online non è cosa da tutti i giorni, e non certo piacevole per nessuno). D'altro canto, come già in passato, non possiamo non notare un certo accanimento, e soprattutto la populistica tendenza a saltare subito alle facili conclusioni. Va bene essere vigili, ma magari ricordiamoci anche che non si è colpevoli fino a prova contraria... ma il contrario.