Il prossimo futuro di HTC in Italia, nella nostra intervista a Nigel Newby-House, Associate Vice President dell'azienda

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
Il prossimo futuro di HTC in Italia, nella nostra intervista a Nigel Newby-House, Associate Vice President dell'azienda

Durante il MWC 2017 abbiamo avuto modo di parlare con Nigel Newby-House, Associate Vice President di HTC, che ci ha chiarito alcuni punti relativi alla strategia prossima ventura della sua azienda. Interrogato in merito al ritorno di HTC sugli scaffali dei negozi italiani, Nigel non è stato in grado di confermarci esplicitamente la cosa, come invece ha fatto Greig Williams, Vice Presidente vendite HTC Europa, ai colleghi di HDBlog. Prendiamo quindi per buona quest'ultima informazione, nella speranza di vedere nuovamente gli smartphone HTC presso la grande distribuzione italiana, anche se ci saremmo aspettati che una mossa così importante fosse ampiamente condivisa tra i dirigenti dell'azienda, il che ci lascia ancora con un minimo margine di dubbio fino a prova contraria.

In ogni caso, indipendentemente da come saranno commercializzati, i prossimi smartphone di HTC apparterranno o alla nuova serie U o alla famiglia Desire. La serie One è arrivata al capolinea, ma in fondo è solo un fatto anagrafico: arriverà nel prossimo futuro, anche se non sappiamo quando (leggendo tra le righe potremmo dire "entro l'estate"), un "vero" top di gamma anche per la serie U, che sarà quindi l'ideale successore di HTC 10.

Mr. Newby-House ha poi ribadito quanto avevamo già ironicamente puntualizzato alcuni giorni fa: HTC non è mai stata interessata al mercato entryl-level. Sotto i 200€ l'azienda non produrrà nulla, e del resto non ci saremmo aspettati niente di diverso, ma questo non significa che la serie Desire sarà abbandonata, ed anche a breve vedremo dei nuovi modelli. Dovendo dire una cifra "a braccio", il dirigente di HTC ha parlato di meno di 10 nuovi smartphone nel corso dell'intero 2017. HTC ha infatti già ridotto considerevolmente il suo portfolio, e questo le ha permesso, lavorando anche con un numero minore di SoC differenti e con una personalizzazione di Android sempre più "leggera", di aggiornare più velocemente i suoi smartphone. "Alcuni suoi smartphone", puntualizzeremmo noi.

Interrogato riguardo il settore VR, che non è esattamente il suo campo di competenza, Mr. Newby-House ha ribadito la qualità di HTC Vive rispetto alla concorrenza, una qualità che si farà sentire nei prossimi anni, quando la realtà virtuale prenderà sempre più piede, e gli utenti vorranno un'esperienza di un certo livello, che non li faccia "stare male", ma che permetta loro di fruire di questi nuovi contenuti.

Non sappiamo però se HTC si lancerà poi in altri progetti di ampio respiro come il Vive. Del resto, in passato, HTC aveva già sperimentato in un terreno non propriamente familiare con la RE Camera, e chissà che in futuro non voglia provare un simile approccio.

L'HTC di Nigel Newby-House è insomma un'azienda fiera di sé e (in)cosciente dei propri mezzi, forse fin troppo fiera e sicura considerando le acque in cui versa, ed è questa la nostra paura più grande: che di fronte alle continue difficoltà, HTC reagisca con un orgoglio che potrebbe costarle caro, perché non averle ancora sentito dire un "abbiamo sbagliato", è in fondo un po' preoccupante.