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Il Play Store ora riconosce le app "fraudolente", e ne punisce gli sviluppatori

Andrea Centorrino
Andrea Centorrino
Il Play Store ora riconosce le app "fraudolente", e ne punisce gli sviluppatori

Scaricare un'app, e poi ritrovarsi con un prodotto non all'altezza delle aspettative, può succedere spesso, specialmente per quelle di nicchia: quando però a convincere sono pubblicità ingannevoli o recensioni (troppo) positive, allora viene da chiedersi se non si è "stati fregati". Google è a conoscenza del problema, e con l'ultimo aggiornamento del backend del Play Store, spera che ciò che un utente scarichi, sia all'altezza di quanto descritto.

Tramite un nuovo sistema di filtri, il Play Store saprà chi sta promuovendo la propria app attraverso pratiche scorrette, "punendolo" con una retrocessione in classifica del proprio lavoro. Nel caso in cui dovesse perpetrare, lo sviluppatore potrebbe addirittura vedersi sospendere l'account.

Fatta la legge, trovato l'inganno: speriamo davvero che le nuove contromisure prese da Google bastino per veder ridurre questo fenomeno, ma al tempo stesso pensiamo che sviluppatori e "società di marketing" troveranno presto un escamotage per bypassarle. Voi che ne pensate?