Le inutili chiacchiere sulla perdita di valore di Samsung, a causa del "boom" di Galaxy Note 7

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
Le inutili chiacchiere sulla perdita di valore di Samsung, a causa del "boom" di Galaxy Note 7

"Samsung ha perso 26 miliardi di dollari di valore di mercato dopo il richiamo di Galaxy Note 7." Titoli come questo stanno facendo il giro del mondo in questi giorni, in seguito al ritiro di Galaxy Note 7, voluto da Samsung a causa dei problemi alla batteria del suo ultimo phablet. Ma sarà davvero così?

Chiariamo intanto una cosa: Samsung ha fatto ciò che un'azienda del suo calibro doveva fare. Ha fermato subito le vendite, quando i report di incidenti erano ancora pochi (probabilmente perché conscia della gravità della situazione), ha preparato un piano di ritiro, ed è pronta a restituire i soldi a chi avesse già acquistato Galaxy Note 7 e non volesse sostituirlo, oppure a regalare un buono del valore di 50€ a chi accettasse la permuta.

Difficilmente Samsung avrebbe potuto fare più di così, per di più in un momento in cui la sua principale concorrente stava lanciando i suoi nuovi smartphone di punta, e se le cose andranno secondo i tempi indicati dall'azienda coreana, alla fin fine non ci sarà nemmeno troppo ritardo sul mercato per Galaxy Note 7, che già dal 19 settembre (in Italia) inizierà il ritiro.

E quindi Samsung quanto ci ha rimesso? Le spese per la campagna di rientro sono state ingenti, con un costo stimato intorno al miliardo di dollari (il 5% delle entrate annuali dell'azienda), ma la borsa, si sa, è molto volatile. Lo ha dimostrato in plurime occasioni: ha esaltato le azioni Nintendo all'uscita di Pokémon GO, svendendole pochi giorni dopo alla notizia che Nintendo non stesse guadagnando poi chissà quanto dal celebre gioco; ha dato fiducia al mercato britannico nel giorno del voto sulla Brexit, sulla base di sondaggi che davano il Regno Unito in Europa, ed è scappata in preda al panico il giorno successivo. Sì, a volte l'andamento della borsa assomiglia a quello di un gruppo di ragazzini isterici, e sia chiaro che così come gli investitori si spaventano facilmente, altrettanto facilmente risalgono sul carro dal quale sono scesi.

La morale della favola è che non sarà certo questa la crisi che piegherà il colosso coreano, anzi; alla fine Samsung potrebbe uscirne anche rafforzata: se saprà condurre il rientro in maniera impeccabile, se i report di nuovi incidenti (siamo giunti a 70 negli States) non continueranno a lievitare troppo, e se saprà insistere con una efficace campagna pubblicitaria, come suo solito, forte comunque del fatto che Galaxy Note 7 è il suo miglior smartphone ad oggi.

Tranne per un "piccolo" difetto, che sarà arginato nei modelli in vendita prossimamente.