Dragon Land - ma cos'è, Spyro per cellulari? (recensione)

Riviviamo l'epoca d'oro del platform tridimensionale sui dispositivi mobili.
Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
Dragon Land - ma cos'è, Spyro per cellulari? (recensione)

Se siete alla affannata ricerca di un buon platform, di certo lo smartphone non rientra tra le piattaforme più indicate. Al di là della natura stessa del genere, che richiede precisione, e quindi preferibilmente un gamepad, su Android e iOS i titoli ben fatti in cui l’obiettivo è semplicemente saltare si contano sulle dita di una mano, per non parlare poi di quelli in 3D. Dragon Land cerca quindi di colmare, in parte, questa mancanza: potevamo mica lasciarcelo sfuggire?

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Super Spyro The Bandicoot

Prendete Spyro The Dragon, la celebre mascotte di Insomniac (ora proprietà di Activision), e infilatela nei variopinti ma pericolosi mondi di Super Mario. Il risultato, appunto, si chiama Dragon Land ed è un platform 3D per smartphone e tablet che, incredibilmente, funziona bene. Non riscrive le regole del platform per adattarle al touchscreen, anzi, il tutto è così derivativo che ci pare di averlo già giocato in passato da piccoli.

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L’avventura ci mette nei panni di un simpatico draghetto alla ricerca dei suoi amici scomparsi. Una volta salvati, il giocatore potrà vestire i loro panni, cambiando personaggio in tempo reale direttamente nel livello stesso. Ciascuno offre un potere utile in determinate situazioni: Fiamma ad esempio può planare, e si rivela particolarmente comodo nei precipizi più sconfinati, mentre Rocky può scalare le pareti con facilità.

Le ispirazioni dunque sono molteplici, e potrete coglierle al volo senza troppa fatica se negli anni avete masticato i classici del genere: vi basti sapere, ad esempio, che saltando in testa ai nemici li farete fuori.

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Parlando invece più nel concreto, il level design, seppur molto amatoriale in alcuni casi, si è dimostrato estremamente variegato per un prodotto destinato al mercato mobile. Sono infatti presenti tutte le tipiche icone dei titoli di piattaforme, come trappole che si attivano al proprio passaggio, spine, rimbalzelli, interi pezzi di terreno che si muovono, nemici dai pattern di movimento volutamente lineari e tanto, tantissimo altro, in livelli sufficientemente grandi e perfetti per il mobile gaming, coadivuati da uno stile grafico dal look infantile e povero di particolari, però sicuramente gradevole.

Il sistema di controllo, inoltre, è davvero affidabile, non tanto per il set di comandi, che rimangono infatti i soliti pulsantoni virtuali, quanto per la taratura dei movimenti e dello stesso salto. Chiaramente ciò è aiutato anche da un livello di difficoltà mai troppo elevato, eppure la sfida non manca, in particolar modo per i collezionisti: ogni stage è carico di gemme, chiavi e cristalli nascosti lungo le varie sezioni. Non è poi finita qui, perché l’offerta contenutistica presenta una modalità multiplayer (che simula una sorta di Mario Kart a piedi) e delle sfide giornaliere nelle quali è possibile affrontare livelli in continua evoluzione e vincere monete e gemme.

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Quindi, ricapitolando, abbiamo un platform solidissimo, con tanto di buon level design e controlli più che degni: cos’è che non va quindi in Dragon Land? Come al solito, l’impalcatura free-to-play.

Il prezzo del free-to-play

Social Point, consapevole di aver creato un titolo davvero divertente e dal facile “un livello tira l’altro”, ha mal pensato di inserire, in ordine crescente di gravità, potenziamenti pay-to-win costosi, una inutile e forzata progressione del personaggio, e il sistema a cuori.

I power up sono il minore dei mali, e possono essere facilmente tralasciati, anche perché di fatto stiamo parlando di pozioni, scudi, attacchi extra (sì, perché sono limitati) tra l’altro reperibili (raramente) in gioco. Di altra pasta è la progressione, la cui utilità rasenta, come anticipato poco fa, il nulla cosmico.

Nello specifico, il giocatore può investire i soldi raccolti nei livelli per far salire di grado i propri draghetti, cosa che fa unicamente aumentare i punti vita della rispettiva creatura e i danni, due aspetti totalmente opzionali nella formula del gioco. Il grandissimo amaro in bocca, tuttavia, proviene dall'impossibilità di accede nei livelli se non si rispettano i requisiti di punti vita e danni, senza alcun nesso logico, se non quello di rallentare il gioco e costringere il giocatore a affrontare nuovamente i livelli già superati.

Dobbiamo ammettere che esplorando gli ambienti e raccogliendo tutti i collezionabili siamo riusciti a procedere abbastanza spediti.

Si viene anche aiutati dalle ricompense elargite ogni due ore, le quali forniscono un flusso costante di monete, gemme, cuori e quant’altro. A proposito di cuori: per giocare è necessario spenderne uno dei cinque disponibili, e i tempi di attesa tra l’uno e l’altro sono parecchio lunghi, e questa forse è la limitazione più grande del titolo di Social Point.

Il problema grave è che, nel caso vogliate giustamente acquistare qualcosa, il negozio offre solamente consumabili e nessun contenuto permanente di reale utilità. Avremo volentieri speso qualche euro per la rimozione del sistema a vite, ma al momento è impossibile. Giusto per farvi capire l’aria che tira, c’è una skin venduta al prezzo di oltre 60€. Ci dispiace molto, vista l’indiscutibile qualità del titolo.

Giudizio Finale

Dragon Land è un platform divertentissimo e ben realizzato che esibisce tutti i limiti della struttura free-to-play. Scendendo a compromessi, tuttavia, ci si trova davanti ad uno dei migliori e più completi giochi di piattaforme tridimensionali attualmente disponibili su cellulari.

PRO CONTRO
  • Il platform 3D fatto come si deve
  • Vario e parecchio divertente
  • Pieno zeppo di livelli
  • Acquisti in-app mal bilanciati
  • Progressione del personaggio forzata
  • Sistema ad energia fastidioso