In The Abandoned si sopravvive per inerzia (recensione)

Gaijin Distribution e Yadon Studio si lanciano nello sterminato mondo dei survival: cosa ne sarà venuto fuori?
Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
In The Abandoned si sopravvive per inerzia (recensione)

Chi segue attivamente l’evolversi del catalogo Steam, la piattaforma che ospita gran parte dell’universo videoludico PC, conosce di certo il genere del survival, un tipo di esperienza affermatasi con l’avvento di Minecraft. Marchio di fabbrica di molti di questi prodotti è l’incessante stato in early access, alimentato da biblici, e spesso inconcludenti, tempi di sviluppo. Vedere quindi spuntare un survival di colpo, sia su Android che su iOS, e pronto per essere assaporato interamente, fa di ciò un’occasione davvero rara: è il caso di The Abandoned, e questa è la nostra recensione.

Niente battiti di mani

Il giorno in cui prendeste l'aereo per vivere una vita migliore si trasformò in un incubo degno del cliché più abusato nella storia dell’intrattenimento. Un fulmine infatti colpì la coda del velivolo, facendolo cadere a picco su un’isola sperduta: provate a chiedervi chi sia l’unico sopravvissuto.

The Abandoned (1)

The Abandoned si presenta come un’avventura, ma in realtà è un survival non particolarmente ispirato, nel quale bisogna sopravvivere randellando zombi, recuperando oggetti, insomma, facendo tutto quello che c’è da fare per rimanere in piedi, e lo si fa nella maniera più basilare possibile: parte sinistra dello schermo adibita al movimento, destra per la gestione della telecamera, e una serie di bottoni virtuali controllano tutte le azioni in-game, dalla corsa alla costruzione degli oggetti.

Nel caso foste nuovi al genere, non faticherete a trovarvi a vostro agio, e forse questo è il fattore "croce e delizia" dell’intero pacchetto, ma procediamo con ordine.

The Abandoned (2)

Sono tre le modalità di gioco, ma nessuna presenta differenze marcate: la storia non è altro che è un grande e minuzioso tutorial, dove imparerete tutto sul gioco, guidati da muri di testo in inglese; la modalità avventura, invece, non è altro che una variante della prima; la sopravvivenza, d'altro canto, è la stessa esperienza offerta dalle prime due, privata però dagli orpelli testuali.

Vagabondo che son io

L’intero gioco si basa dunque sul vagare nella mappa, cercando di tenere alti tre dei quattro indicatori del personaggio (fame, salute, sanità mentale, mentre la resistenza si ricarica da sé). Se si riesce a sopravvivere durante la lunga notte, il giocatore viene ricompensato con dei punti che può spendere per incrementare le proprie statistiche permanentemente, diventando così più forte, pronto per i pericoli del giorno successivo.

L’impalcatura è tutto sommato ben costruita, e si dimostra, sin dai primi istanti di gioco, molto solida, specie se si considera il parco di oggetti realizzabili, sempre in costante aumento in tutto l’arco dell’avventura.

Il problema principale di The Abandoned, purtroppo, è proprio il gameplay. Dopo aver assimilato le regole, il gioco non fa altro che proporre sempre la stessa pappardella, nel quale peraltro si ripetono le medesime azioni, vagando nei blandi ambienti di gioco per inerzia, popolati da zombi privi di carattere.

Tutto è fin troppo guidato dalle decine di pulsanti a schermo, i quali rendono confusionaria l’interfaccia e persino macchinosa la semplice navigazione nella mappa per colpa della grandezza di alcuni di loro.

La voglia quindi di sopravvivere cala in fretta, mentre quella di abbandonarlo si fa man mano più concreta col passare delle ore, ed è un peccato perché graficamente il lavoro svolto racchiude il meglio tra il cel shading e lo stile realistico, con un compromesso che ci è davvero piaciuto, sebbene, come detto prima, il mondo sia davvero spoglio, cosa che contribuisce negativamente all'esplorazione. Il prezzo per The Abandonend è di circa due euro, un costo decisamente accessibile ma che non è esente da acquisti in-app, i quali facilitano non di poco il giocatore.

Giudizio Finale

The Abandoned è un survival lucidato a dovere e dall'impalcatura solida il cui divertimento è inficiato da una serie di problemi dettati principalmente dalla ripetitività di fondo e dall'esagerata mole di pulsanti a schermo, che riducono la componente esplorativa ad una blanda operazione forzata.

PRO CONTRO
  • Buona struttura del crafting
  • Comparto grafico gradevole
  • Ottimo per i neofiti del genere
  • Ripetitivo
  • Interfaccia confusionaria
  • Mappa blanda e poco ispirata