Maru OS su Nexus 5, la nostra prova (video)

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master

Maru OS è un progetto che ha fatto molto parlare di sé all'inizio dello scorso mese. Si tratta in sostanza di un fork di Android che permette, una volta collegato lo smartphone ad un monitor esterno, di eseguire un sistema Debian Linux su quest'ultimo.

Non fatevi strane idee: il sistema Android è molto scarno, praticamente un AOSP puro privo di Google App (come del resto tutte le ROM di terze parti), mentre l'ambiente desktop è molto limitato e scarsamente personalizzabile. C'è Libre Office pre-installato, c'è il browser Iceweasel, e poco altro. Però ci sono anche delle discrete performance, che sinceramente da Nexus 5 non ci aspettavamo.

Sì perché, merito anche della leggera interfaccia grafica Xfce, in ambiente desktop non ci si muove affatto male, i documenti Libre Office si manipolano piuttosto bene, ed anche la navigazione risulta piacevole, a patto di non superare le 3-4 schede aperte.

È anche possibile esplorare la memoria interna del telefono dall'interfaccia desktop, tanto che, scattando una foto col primo, questa comparirà subito nel file manager del secondo.

Mentre lo smartphone è collegato al monitor esterno infatti (abbiamo accoppiato tastiera e mouse via Bluetooth), potrete comunque continuare ad utilizzarlo indipendentemente da ciò che state facendo su quest'ultimo, a patto di non spegnere lo schermo del telefono, perché in quel caso si interromperà anche il collegamento col monitor.

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Maru OS ha insomma dimostrato che è possibile avere Continuum anche su Android, e la cosa che più colpisce è che si tratta in pratica di un progetto indipendente di un singolo sviluppatore che ha realizzato una beta solo per Nexus 5. Resosi prontamente conto dell'eco ricevuta, lo sviluppatore di Maru ha pensato bene di rendere il tutto open-source, sperando così che la sua idea raggiunga vette dove da solo difficilmente avrebbe potuto portarla.

Noi ovviamente gli facciamo i nostri migliori auguri, perché le premesse sono più rosee di quanto avremmo pensato, anche se la strada da percorrere per avere il sistema universale, efficiente e personalizzabile che vorremmo, è molto, molto lunga.

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