Marshmallow stringe le regole per le app flottanti

Lorenzo Quiroli
Lorenzo Quiroli
Marshmallow stringe le regole per le app flottanti

Da sempre le applicazioni flottanti, ossia quelle che possono restare aperte anche al di sopra di un'altra app, sono un simbolo della flessibilità del robottino verde, ma con Marshmallow Google porrà per la prima volta alcune restrizioni al loro uso tali da favorire soprattutto l'utente più inesperto.

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Ve lo avevamo già annunciato tra le novità dell'ultima Dev Preview di Marshmallow: la gestione App, oltre a qualche cambiamento estetico, aggiunge le voci Spostamento su altre app, per selezionare le app che possono eseguire contenuti al disopra delle altre.

Questo perché Google ha ritenuto la possibilità di esecuzione sopra altre app come un comportamento a rischio che alcuni potrebbero sfruttare per app malevole. Per questo le app dovranno richiedere un apposito permesso prima di poter avere questa possibilità.

Non sarà però un nuovo permesso come quelli che abbiamo imparato a conoscere con Marshmallow, ma più un'abilitazione in stile tastiera, attivabile dalla pagina dell'app nelle impostazioni.

Il lato forse più misterioso è l'assenza di comunicazione da parte di Google, che non ha documentato questo cambiamento agli sviluppatori. Inoltre, il nuovo comportamento è applicato solo alle app con target API 23, mentre le altre mantengono automaticamente il permesso.