Alcuni giochi sul Play Store rubavano i dati di accesso di Facebook degli utenti

Lorenzo Delli
Lorenzo Delli Tech Master
Alcuni giochi sul Play Store rubavano i dati di accesso di Facebook degli utenti

Non è la prima volta che il Play Store si dimostra purtroppo un negozio virtuale non propriamente sicuro, e questo che vi proponiamo ne è un esempio piuttosto evidente.

Vero è che l'utente che lo utilizza, quando scarica un prodotto, ha tutti i mezzi a disposizione per verificare la bontà del prodotto, quali le autorizzazioni di cui dispone il gioco o l'applicativo, la presenza di acquisti in-app e persino un'indicazione sull'età minima consigliata.

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Sta di fatto che quando un utente si trova di fronte ad un gioco con più di mezzo milione di download tende a fidarsi senza farsi troppe domande: è questo il caso di Cowboy Adventure, edito dalla software house Tinker Studio, che poteva vantare proprio sul Play Store un numero di download compreso tra i 500.000 e l'un milione.

 Sono stati i ricercatori della compagnia slovacca ESET, che conoscerete forse per l'antivirus NOD32, a scoprire un inghippo nel codice del gioco.

Quando i giochi chiedono l'accesso a Facebook, le informazioni transitano con sicurezza dallo smartphone a Facebook sfruttando uno standard denominato OAuth. Cowboy Adventures invece spediva i dati inseriti ad un server localizzato a Panama. E Cowboy Adventure non era l'unico gioco della software house a comportarsi in tal modo: anche Jump Chess presentava lo stesso meccanismo.

Entrambi i giochi sono stati comunque rimossi dal Play Store e la pagina relativa proprio a Tinker Studio sul Play Store è completamente vuota. Nel caso aveste scaricato uno dei due giochi vi consigliamo di cambiare la password di accesso al vostro account Facebook.

Fonte: Money.CNN