Google chiude le porte al "revenge porn"

Andrea Centorrino
Andrea Centorrino
Google chiude le porte al "revenge porn"

I risultati sul revenge porn, cioè le immagini ed i video sessualmente espliciti condivisi (spesso) da un ex-partner senza il consenso del soggetto ripreso, scompariranno presto dai risultati di ricerca di Google.

È la stessa società a farlo sapere tramite il suo blog: nel corso delle prossime settimane, tutti i siti che contengono detto materiale verranno rimossi dai risultati di ricerca.

Le immagini di revenge porn sono estremamente personali e potenzialmente dannose, e servono solo a umiliare le vittime, di cui la maggior parte sono donne. Presto onoreremo la richiesta fatta dagli utenti per la rimozione dei risultati riguardanti immagini di nudo o sessualmente esplicite, condivise senza il loro consenso e indicizzate dal nostro motore di ricerca.

La diffusione tramite alcuni social network è stata in parte rallentata da nuove policy di siti come Twitter e Reddit, che impediscono la condivisione di contenuti espliciti senza il consenso del soggetto. Altri, come Facebook, impediscono direttamente la pubblicazione di immagini e video sessualmente espliciti, con un team apposito dedicato al controllo.

Il parlamento della California aveva varato a settembre 2013 una norma per contrastare il fenomeno, che ha comunque continuato a proliferare, dando vita a siti appositi in cui gli utenti condividono scatti e filmati dell'ex, spesso con nome e cognome. Il provvedimento di Google, visto l'ampio bacino di utenza che utilizza i suoi servizi, dovrebbe in qualche modo aiutare a contenere il problema, ma non a risolverlo.

Fonte: CNET.com