Le scorte di smartphone invenduti aggravano la situazione di HTC

Giuseppe Tripodi
Giuseppe Tripodi Tech Master
Le scorte di smartphone invenduti aggravano la situazione di HTC

Che HTC non sia nella fase più rosea della sua storia lo sappiamo tutti e anche su queste pagine ne abbiamo spesso discusso: oltre al calo del prezzo delle azioni e alle vendite che non stanno andando troppo bene, pare che l'azienda taiwanese stia accumulando dispositivi invenduti.

Questo, almeno, è quanto riporta Bloomberg, secondo cui attualmente il 2,2% delle scorte di magazzino di HTC sarebbe composto di prodotti finiti e pronti per la spedizione. Questo è particolarmente grave e, ovviamente, indica una grande diminuzione delle vendite.

Per chiarire meglio la situazione, è normale che tutte le compagnie abbiano abbondanti scorte, ma normalmente si tende ad accumulare singole componenti, che possono essere facilmente riutilizzate in altri prodotti. Invece, accumulare prodotti finiti significa potenzialmente avere grandi perdite economiche, in quanto se gli smartphone non vengono spediti e, di conseguenza non sono richiesti, non potranno in alcun modo essere riutilizzati in futuro.

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Non ci rimane che sperare che HTC riesca a risollevarsi dalla sua situazione, poiché niente è impossibile: per citare un caso eclatante, nel 1997 Apple andò davvero vicina alla bancarotta, con il 7,7% delle scorte composto da prodotti invenduti. A salvare la situazione, all'epoca, ci pensò un giovane Tim Cook, ex dipendente IBM che fu assunto da Jobs e in un solo anno portò l'invenduto all'1,7%.