iReadyGo Much G2, la recensione (foto e video)

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri

Recensione iReadyGo Much G2 - Phablet da 5” con stick analogico e pulsanti fisici che lo trasformano in una sorta di console portatile Android. Non è proprio il dispositivo per tutti, ma di sicuro una interessante soluzione per chi dei videogiochi proprio non può farne a meno.

Confezione

iReadyGo Much G2 Recensione (7)

Il contenuto della scatola è veramente essenziale. Alimentatore da parete, cavo USB-microUSB, manuale delle istruzioni in lingua inglese piuttosto povero e nient’altro. Ad essere precisi, c’è anche un’altra cosa, che troviamo già applicata sul device, ovvero una utile pellicola protettiva. Purtroppo la scatola arrivata in redazione era sprovvista del foglio di copertura ufficiale.

Caratterische Phablet

iReadyGO Much G2

Sebbene sia alla prima profonda occhiata un dispositivo dedito principalmente al gaming, con Much G2 è possibile chiamare, andare su internet, controllare la posta, insomma fare tutte quelle cose che si fanno di solito con un normalissimo smartphone, perché è quello che vuole far credere di essere a chi vi è intorno.

Questo connubio lo rende un prodotto innovativo e poliedrico, capace di dire la sua in un mercato che conta centinaia e centinaia di prodotti. Vediamo insieme quindi di cosa è capace questo phablet prima di addentrarci nei meandri nel mondo videoludico.

Costruzione ed Ergonomia

Imponenza. È questa la sensazione restituita da Much G2, e non solo per le sue generose dimensioni (167 x 74 x 11 mm). I materiali utilizzati per la costruzione del dispositivo sono di discreta fattura, ma è la qualità costruttiva a convincere pienamente: la parte frontale è realizzata in metallo, mentre la cover rimovibile sul retro è di plastica. Dimenticatevi quindi eccessivi scricchiolii ed altri fenomeni derivanti dai classici smartphone cinesi a basso costo, perché Much G2 è esente da questi problemi. Anche il design è piuttosto particolare, con intarsi verdi che strizzano l’occhio a Nvidia Shield, ma che conferiscono al tutto una certa personalità.

Per quanto riguarda i tasti fisici abbiamo uno stick analogico posto nella parte superiore del device e, nella parte inferiore, sono presenti ben sei pulsanti, di cui vi parleremo in maniera più approfondita a breve. Troviamo poi accanto allo stick lo speaker del telefono e la fotocamera frontale da 2 megapixel. Sul retro sono presenti le due casse, la fotocamera e un led flash. Infine il bilanciere del volume è posto sul lato destro accanto al connettore microUSB; il tasto di accessione è presente invece sul lato superiore insieme al jack 3,5mm per le cuffie. Il grip è notevole grazie alla peculiare scocca posteriore e ai suoi bordi che quasi ricordano come sensazione al tatto le più comuni cover in TPU vendute per svariati smartphone. È uno dei dispositivi più pesanti sul mercato con i suoi 256 grammi, ed è inoltre dotato di modulo dual-sim, un’aggiunta stuzzicante e apprezzabile.

Le dimensioni esagerate e il peso importante lo rendono difficoltoso nel maneggiare ad un mano, soprattutto per chi ha le mani piccole: al diavolo i doppi sensi.

Display e Hardware

Lo schermo del dipositivo di iReadyGo è un 5 pollici da 1280*720 pixel dotato della tecnologia IPS. Reattivo, luminoso e dalla buona fedeltà dei colori, il display sorprende e si dimostra competitivo, e non un mediocre compromesso come si potrebbe comunemente pensare su questa tipologia di dispositivo.

iReadyGo Much G2 Recensione (6)

Il processore è un quad core MTK6589 da 1,2 GHz e come GPU abbiamo una PowerVR SGX544MP2. La RAM è di solo 1 GB. Tuttavia, i risultati in-game sono decisamente convincenti, di certo non all’altezza dei dispositivi odierni, ma Much G2 è capace di far girare un gran numero di giochi presenti sul Play Store. La memoria interna è di 16 GB, espandibile fino a 64 GB con microsd. Per quanto riguarda la qualità delle casse, c’è da fare una doverosa precisazione: il suono che ne esce è alto, forte come pochi, ed è veramente encomiabile il lavoro svolto verso questo aspetto, anche se, a dirla tutta, si poteva bilanciare meglio il tutto: infatti state certi che non metterete mai al massimo il volume della suoneria, almeno a casa o nei posti al chiuso.

Il led di notifica c’è, persino personalizzabile nel colore (ad ogni app la sua colorazione grazie ad una piccola applicazione), e non è altro che il tasto fisico più grande e appariscente.

Non abbiamo nulla da segnalare nel comparto dedito alla mera telefonia: buona ricezione, ottimo audio in chiamata, anche se c’è da dire però che quest’ultimo poteva essere più insonorizzato. Entrambe le connettività Wi-fi e 3G si sono comportate bene durante i nostri test. Annotazione dolente per il bluetooth, in quanto non permette la connessione ad alcuni accessori di terze parti come i controller iPega, ma che lascia accoppiare volentieri gli auricolari: non siate nuovamente maliziosi.

Fotocamera

Come già detto poche righe fa, Much G2 offre due fotocamere, una anteriore da 2 megapixel e una posteriore da 8 megapixel con led flash. La prima è buona per le videochiamate, meno per i selfie.

La seconda è invece una deliziosa aggiunta, ma solo con buone condizioni di luce, altrimenti il risultato sarà una scarsa fotografia dai colori sbiaditi in stile natura morta. Buoni invece i video, realizzabili fino a 1080p con 30 FPS. Semplice e reattivo l’applicativo fotografico.

Software e Multimedia

Much G2 Software (1)
Much G2 Software (2)
Much G2 Software (3)

Discorso diametralmente opposto va fatto per il lato software che, per la cronaca, si poggia sulla versione di Android Jelly Bean 4.2.2 ma ne modifica lo stile organizzativo e grafico: questo non solo è coadiuvato da un’interfaccia esteticamente pessima (aspetto per lo più personale, ma obbiettivamente è poco coerente), ma mostra evidenti cali di fluidità nella home/drawer, pecca da incriminare non al lato hardware ma bensì proprio al launcher. Quest’ultimo riprende lo stile della Emotion UI di Huawei, simile dunque a quella vista nei sistemi iOS, riportando tutte le app installate nella home. Morale della favola: non appena ci siamo resi conto delle magagne estetiche e tecniche, siamo corsi sul Play Store a scaricare un qualsiasi launcher, e l’esperienza ne ha risentito così bene che la prima deludente impressione si è trasformata in questa recensione, la quale stiamo scrivendo con il sorriso sulle labbra.

Passiamo invece al task manager (richiamabile tenendo premuto il tasto “sole”, ovvero quello più grande), anch’esso cambiato esteticamente, si riduce infatti ad una sola e piccola barra sottostante. Abbiamo notato però un problema piuttosto fastidio: quando si adopera l’opzione di pulizia dell’app totale, questa chiuderà qualsiasi applicazione, comprese anche quelle di messagistica aperte in background (come What’s App ad esempio). Per il resto c’è una variante per tutto, dall’applicativo della galleria a quello fotografico, che differiscono di poco da quelli presenti nella versione Jelly Bean del robottino verde. Il dialer e la rubrica sono identici alle versioni proposte da Android Stock. Essendo poi dual sim, Much G2 offre un piccolo spazio di gestione per queste, per mostrare quale è attiva, o il traffico internet utilizzato ed altre informazioni. Apprezzabile invece la possibilità di accendere e spegnere il telefono ad orari programmati. Buona la navigazione in rete con il browser stock, non incredibile ma più che accettabile.

Concludiamo con un’informazione che farà felicissimi soprattutto i meno smanettoni tra i nostri lettori: il dispositivo arriva a casa già rootato, quindi potete pure salutare le nottate perse a cercare un metodo efficiente per rootare il device.

Autonomia

La pesantezza è data anche e soprattutto dalla batteria di Much G2. I mAh che compongono la batteria sono infatti ben 4200, e i risultati si vedono e si sentono con particolare evidenza. Sotto uso intenso (giochi, internet, messaggistica, musica, video) non siamo riusciti a scendere sotto il 10% a fine giornata. Garantite quindi le due giornate di utilizzo, anche più con uso moderato. Semplicemente incredibile.

Funzionalità Gaming

Tempo di giungere al cospetto del fattore gaming, vero punto cardine del prodotto. Non tutto è oro quel che luccica, ma buona parte si.

Pulsanti e Key Mapper

I tasti fisici hanno innazitutto tre obiettivi: essere comodi, responsivi e soprattutto ben amalgamati con il design generale, e dobbiamo ammettere che Much G2 vince in tutti e tre gli aspetti.

Lo stick analogico ricorda molto quello di PSP, ma a nostro avviso lo supera in agiatezza. I pulsanti sono leggermente più rigidi del normale e sono sei, quattro da gaming (sole, luna, fiume e montagna) e due indirizzati alle scorciatoie (punto e tre punti). A proposito di queste ultime, tenendo premuto uno dei due tasti, si accede ad un comodo menù dove è possibile scegliere quale applicazione aprire una volta schiacciato il rispettivo pulsante. L’assenza del D-PAD non si fa sentire più di tanto: lo stesso non possiamo dire del secondo stick e dei tasti dorsali, che riduce di molto la cerchia dei giochi usufruibili su questo dispositivo. Parliamo invece del Key Mapper Touch: una volta avviato un gioco, un’icona float trasparente apparirà sulla destra permettendoci di mappare i comandi virtuali a schermo con quelli fisici, così da poter giocare ai giochi only-touch con i pulsanti sul dispositivo: peccato che non sia possibile mappare i due tasti "punto" e "tre punti", che rimangono dedicati alle sole scorciatoie.

Inoltre, dopo aver attivato il Key Mapper Touch, il tasto sole non fungerà più da pulsante di ritorno alla home, ma sarà sufficiente fare uno swipe da basso verso l’altro (o destra verso sinitra se tenuto orizzontale) per far apparire una funzionale navbar. Discorso a parte va fatto per il KeyDIY, applicativo che consente di mappare i tasti sul dispositivo a piacere per i soli giochi compatibili con un controller, e qui i pulsanti "punto" e "tre punti" possono essere mappati.

Le Prove

Much G2 Key Mapper Touch

Infine abbiamo testato parecchi titoli presenti sul Play Store e alcuni giochi emulati, ed in ognuno di essi è possibile ottenere risultati diversi. L’esperienza è infatti molto personalizzabile grazie all’aiuto dei due tipi di Key Mapper. In Paper Monsters 3D, ad esempio, basta mappare lo stick analogico al movimento e un tasto qualsiasi per il salto, e poi siete pronti per godervi questo simpatico platform, consigliato soprattutto ai più piccoli.

Poi ci sono altri titoli come Samurai II: Vengeance, Esempio perfetto di come sfruttare al meglio Much G2: stick analogico per il movimento e tre dei quattro pulsanti per schivata, attacco leggero e pesante. Il gioco funziona benissimo, senza cali di frame rate o altre magagne tecniche. Praticamente perfetto. Provando però titoli del calibro di Heroes & Castles, iniziano a comparire i primi compromessi di cui non è proprio possibile fare a meno. Questo ottimo tower defense può essere giocato usando il Key Mapper Touch abbinato ai comandi virtuali. Il problema però si pone quando si sceglie un personaggio che utilizza un’arma a lunga distanza, in quanto bisognerà mirare necessariamente tramite slide controllati. Questo limite si ripercuote nei giochi in cui la levetta analogica destra e i pulsanti dorsali sono due imperativi, come gli sparatutto in prima persona. I giochi per cabinati arcade si comportano molto bene, e rappresentano i giochi ideali su questo dispositivo.

Per l’occasione abbiamo rispolverato Cadillac and Dinosaurs, uno dei migliori picchiaduro a scorrimento mai creati. Perfetto da giocare con i tasti di Much G2 ed è anche molto divertente: che altro c’è da sapere? Anche le avventure della mascotte di Naughty Dog (Crash Bandicoot 3: Warped) reagiscono bene sul questo phablet, eccezione fatta per i glitch grafici, da incriminare all'emulatore e non al dispositivo. Il gioco richiede principalmente pochi tasti, e quindi risulta più che godibile. Un must-have per questo device.

Conclusioni sul Gaming

Mentiremmo se dicessimo che non ci siamo mai sentiti sacrificati giocando con Much G2. È però lampante quanto il compromesso risulti godibile quando si usufruisce del gaming perlopiù casual e nativo mobile, dove i comandi sono essenziali e limitati. Purtroppo, quando si passa a giochi più complessi, i pulsanti sono più un ingombro che altro, ed in molti casi avremmo preferito giocare direttamente con il touch. Il Key Mapper Touch è un'idea molto gustosa, peccato che non sia completa, ma riesce ad offrire un'esperienza peculiare.

L'ergonomia del dispositivo è discreta, più che buona per brevi sessioni di gioco, meno per quelle più lunghe. Dunque il lato gaming è promosso, non sicuramente a pieni voti e con lacune che non tutti digeriranno, ma rimane interessante, unico e delizioso se preso per quello che è, ovvero un device che cerca di fare due cose con una soluzione bilanciata.

Prezzo e Acquisto

Much G2 è disponibile su TinyDeal al costo di 120€ circa, prezzo a cui vanno aggiunte eventuali spese doganali. Tutto sommato, una cifra piuttosto invitante.

Giudizio Finale

iReadyGo Much G2: qual è il target di questo dispositivo? Non è una console Android completa come Archos Gamepad 2 a causa dell’assenza di alcuni tasti importanti, e non è nemmeno uno smartphone utilizzabile da tutti proprio per il suo peso e per le sue impareggiabili dimensioni. Dopo averlo provato però per giorni e portato a spasso in lochi conosciuti e altri meno, ne abbiamo capito lo spirito e siamo venuti ad un verdetto che ci fa davvero piacere condividere con voi: Much G2 è un dispositivo fresco che utilizza la maschera dello smartphone per offrire ai videogiocatori una fantastica soluzione unica nel suo genere.

Lo scopo del dispositivo è quindi quello di “sembrare” un normale cellulare, e il design contribuisce alla grande grazie alla strategica posizione dei pulsanti, così da poter garantire un feedback fisico nei giochi sul cellulare senza però risultare appariscente. Le pecche ci sono, e di certo è un dispositivo migliorabile in molti dei suoi aspetti, soprattutto nell’ottimizzazione della dimensione e del peso, ma abbiamo realmente apprezzato l’obiettivo del dispositivo e il rispettivo e onorevole raggiungimento da parte dei suoi produttori, ovvero quello di creare un ibrido telefono/console Android funzionale che assomiglia ad uno smartphone, e come primo esperimento Much ci è riuscita. In conclusione, è un phablet per soli videogiocatori, ma questa cerchia ne rimarrà davvero appagata, al fronte anche di un prezzo contenuto e abbordabile, a patto che la grandezza non vi spaventi. Siamo ansiosi di sapere cosa proporrà l’azienda cinese in futuro. Per adesso, ci godiamo l’iReadyGo Much G2.

PRO

CONTRO

  • Un ibrido funzionale ed interessante...
  • Sorprende nel lato telefonico e multimediale...
  • Qualcosa di nuovo nel panorama degli smartphone/phablet
  • Buona qualità costruttiva
  • Autonomia da inchino
  • ...ma migliorabile
  • ...meno in quello da gaming
  • Si sente la mancanza di alcuni tasti
  • Il Key Mapper Touch è incompleto
  • Implementazione del bluetooth deficitaria
  • Pesante ed enorme

Foto