I 10 (+1) dispositivi più fallimentari della storia di Android

Emanuele Cisotti
Emanuele Cisotti Tech Master
I 10 (+1) dispositivi più fallimentari della storia di Android

Android per tutte le aziende che hanno scelto di abbracciarlo è sempre stato una specie di portafortuna. O quasi. In questo articolo ripercorreremo 10 degli episodi più fallimentari nella storia degli smartphone e dei tablet Android, vedendo insieme quali sono state le idee meno vincenti mai portate su di un dispositivo dotato del robottino verde. Fateci sapere nei commenti se aggiugnereste qualche altro dispositivo alla nostra lista.

HTC ChaCha

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Vi ricordate di quel simpatico smartphone con tastiera fisica di HTC con un tasto blu dedicato a Facebook? Forse sì o forse no, ma sicuramente non ne avete posseduto uno. L'idea di spingere così tanto solo su Facebook nella realtà non è una pessima idea, ma integrata in un telefono che aveva così poco da offrire è diventato ben presso un esperimento mai più ripreso da nessun'altra azienda. ChaCha riposa in pace.

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Notion Ink Adam

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Se pensate che l'hype generato da OnePlus One sulla rete sia il primo caso simile vi sbagliate di grosso.

Una curiosa azienda indiana dal nome Notion Ink per molto tempo ha fatto sognare il web con un tablet tecnicamente incredibile e dal design futuristico. Quello che la rete ha ricevuto in cambio del suo tempo è stato un prodotto molto più che deludente, seguito da un successore altrettanto inutile. Sempre che sia riusciti a trovarne uno.

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iNQ Cloud Touch

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iNQ è un'azienda che in principio produceva software. Poi virò sull'hardware realizzando anche alcuni smartphone (in Italia commercializzati da 3 Italia) con software proprietario che incentravano tutta l'esperienza d'uso su Facebook. A dimostrazione che questa idea non paghi (vedi HTC ChaCha), Cloud Touch è stato anche l'ultimo smartphone in assoluto dell'azienda. È stato bello (?) finché è durato.

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Panasonic Eluga

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Di Panasonic Eluga invece forse vi ricorderete, visto che l'addio al mercato europeo da parte dell'azienda è stato dato solo l'anno scorso. Panasonic Eluga era un dispositivo dal design studiato e dalla interessante caratteristica riguardante l'impermeabilità (oggi ancora più "in voga").

Peccato che il software fosse deludente e la batteria al minimo "sindacale" degli smartphone di qualsiasi epoca. Peccato anche che Panasonic non abbia trovato la forza di riprovarci, invece di abbandonare la piazza dopo un solo tentativo.

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Acer Iconia Smart

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Acer Iconia Smart è un prodotto che personalmente ero molto curiosi di provare. La sua forma allungata ricordava però tutto fuorché la siluhette di uno smartphone di dimensione umana. La recensione di AndroidWorld entrerà nella storia, anche perché poi, ufficialmente, lo smartphone non è mai arrivato sul mercato (ma qualche esemplare circola).

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Garmin-Asus A50

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ASUS ha iniziato la sua esperienza nel mondo smartphone ben prima dei vari Padfone. Grazie ad una collaborazione con Garmin fu messo in commercio un dispositivo dal nome A50 (e anche un secondo modello A10) a metà fra un navigatore tascabile ed uno smartphone. L'idea non era malvagia, ma già al momento della sua uscita, i navigatori portatili da auto erano indirizzati sulla via del tramonto.

Che questa collaborazione non avrebbe funzionato a lungo era quasi ovvio.

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Samsung Galaxy

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Il primo Galaxy della famiglia Android di Samsung si chiamava semplicemente... Galaxy. Correva l'anno 2009, quando ancora HTC era regina incontrastata del minuscolo panorama Android, Samsung lanciava un suo smartphone dal nome Galaxy. Il dispositivo era interessante e sopratutto molto ben costruito. Si vedeva però come non era assolutamente nato per ospitare Android, dalla disposizione e tipologia dei tasti fisici. Fu un tentativo molto goffo da parte di Samsung, che lasciava aperte poche strade possibili all'immaginazione collettiva. E invece.

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Sony Ericsson Xperia Play

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Xperia Play ha fatto fare viaggi pindarici alle menti di moltissimi videogiocatori. L'idea era semplice: sostituire la tastiera fisica a scorrimento, ancora in voga nel 2011, con un pad di gioco. Il risultato era accettabile, ma Sony non ha mantenuto molte delle promesse relative alla grande quantità di giochi che sarebbe dovuta arrivare sulla piattaforma PlayStation per Android.

Peccato, perché come primo dispositivo non era affatto un cattivo tentativo.

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HTC EVO 3D / LG Optimus 3D

HTC Evo 3D

Qualsiasi smartphone Android abbia mai avuto uno schermo 3D è stato sempre portatore di fallimenti. HTC EVO 3D è uno di questi e la stessa sorte è toccata a LG, con il suo Optimus 3D e 3D Max. Per non parlare del tablet ultra costoso che di 3D aveva solo la fotocamera. La colpa non è tanto delle singole aziende, quando del fatto che la bolla dei video in 3D si è spenta più rapidamente di chiunque avesse mai potuto pensare.

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Sony Tablet P

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Uscì insieme al glorioso Tablet S ma non ebbe neanche una frazione della sua fortuna. L'idea del tablet a pochette era, secondo noi, molto interessante, ma Sony non la pensava allo stesso modo, rendendo il dispositivo poco appetibile perché introvabile e poco pubblicizzato.

Speriamo che magari, con l'avvento degli schermi curvi, qualcosa possa di nuovo cambiare in questa direzione, proponendo magari un dispositivo ancora più avvenieristico.

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