EPOCH 2, la recensione dello sparatutto su binari di Uppercut Games

Giorgio Palmieri
Giorgio Palmieri
EPOCH 2, la recensione dello sparatutto su binari di Uppercut Games
EPOCH 2 Recensione Titolo

Il primo EPOCH non era di certo un capolavoro intoccabile. Tuttavia, nonostante le evidenti pecche espresse in sede di recensione, ci aveva divertito parecchio soprattutto per un piccolo (grande) particolare: Uppecut Games, la software house sviluppatrice del titolo, aveva deciso sin dagli albori di creare un titolo mobile in tutto e per tutto, sia per quanto riguarda i controlli che per le sessioni giocabili brevi ma intense. EPOCH 2 cerca di migliorare laddove il suo predecessore aveva toppato: noi vi raccontiamo, attraverso la nostra recensione, se ci è riuscito o meno.

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Presentazione

EPOCH 2 Recensione (30)

EPOCH 2 è uno sparatutto su binari basato sulle coperture. Dunque è assente il movimento libero, bisognerà rimanere ancorati agli spazi riparati onde evitare morti certe. La striminzita storia del primo capitolo qui viene espansa: il protagonista è sempre EPOCH, un robot che, dopo le vicende accadute nel predecessore, è riuscito a trovare la principessa Amelia, la quale è ancora ibernata in un congegno che potrà essere sbloccato tramite particolari nodi energetici disseminati per il mondo distrutto dall’apocalisse.

A parte i consueti log informatici che descrivono vicende frammentarie ma a tratti accattivanti, non c’è niente di particolare. Sono presenti alcune cut-scene discretamente doppiate ed animate, e sebbene non siano tutto questo granché dal punto di vista della sceneggiatura, riescono ad intrattenere moderatamente. Non è un sequel che si contraddistingue per le sue grandi novità, anzi, tutt’altro. Il gioco è sostanzialmente identico al predecessore, ha la stessa struttura ed impostazione, ed i miglioramenti non sono poi così tanti. Il primo impatto, seppur complessivamente positivo verso chi non ha mai provato questa “saga”, potrebbe lasciare un po’ di amaro in bocca ai giocatori che hanno già gustato il primo EPOCH.

Giocabilità

Sono state aggiunte piccole meccaniche per rendere più profonda l’interazione

I controlli sono la parte migliore di quest’ultima fatica di Uppercut Games, anche se presentano piccoli e sporadici ritardi nell’input. Tutto si basa sulle gesture: i vari swipe servono per cambiare copertura, e sarà sufficiente puntare il nemico con un tap per far sparare in automatico il nostro alter-ego robottico.

Sono state aggiunte due piccole meccaniche per rendere più profonda l’interazione da parte dell’utente, ovvero la ricarica dinamica a-la-Gears of War (simile anche all’attivazione del turbo in Asphalt 8: Airborne) ed un quick time event sotto forma di tap sui nemici danneggiati che consente di dare un colpo di grazia ai suddetti. Immutato l’uso delle abilità (come granate e rallentamento del tempo), che anche qui potranno essere utilizzati tramite tap sulla rispettiva icona. Apprezzabile la presenza di più tipologie di nemici, coadiuvati da pattern d’attacco talvolta confusionari durante le fasi più concitate: discorso a parte va fatto per i boss, ora più numerosi rispetto al primo EPOCH e stilisticamente e ludicamente ben curati.

In questo secondo episodio, però, gli sviluppatori hanno deciso di estrapolare dalla staticità di gioco un paradossale senso di alacrità che non viene propriamente valorizzato nelle sessioni giocabili.

Infatti la struttura a binari cerca di illudere il giocatore con alcuni escamotage come una telecamera angolata diversamente dal solito o con coperture messe su piani differenti, entrambe aggiunte gradite che donano un po’ di freschezza e vivacità all’esperienza, ma che non bastano a spennellare via la marcata monotonia e il sapore di già visto della produzione.

Contenuti

EPOCH 2 Recensione (5)

Quattorici i livelli racchiusi nell’offerta contenutistica, e sarà possibile rigiocarli nelle modalità a tempo e ferro (con nemici più tosti) per ottenere più stelle. L’impianto funziona, i livelli infatti godono di una struttura più variegata rispetto al predecessore ma che non riesce mai a spiccare il volo. Anche l’arsenale è stato ampliato a dovere, con nuove tipologie di armi, abilità e armature che donano personalizzazioni estetiche e nello stile di gioco tangibili, peccato che l'acquisizione di esse sia poco convincente data la scarsità delle ricompense in crediti.

Longevità

Considerando che ognuno dei quattorici livelli dura mediamente sette minuti, per completare l’intera avventura ci metterete meno di due ore. A queste ne vanno aggiunte tante altre per il completamento a tre stelle dei livelli, ma noi siamo stati invasi da una pesante ripetitività dell’azione che ci ha fatto allontanare dal titolo prima del previsto.

Comparto Audiovisivo

EPOCH 2 Recensione (23)

Spinto dall’Unreal Engine, quest’ultima fatica di Uppercut Games è ben impacchettata dal punto di vista visivo, ma non da quello audio.

Grafica

L’impatto iniziale non stupisce quanto quello del primo episodio, che comunque riesce a difendersi egregiamente grazie ad una modellazione poligonale di prim’ordine, e delle texture particolareggiate e definite. L'interazione con l'ambiente è ancora ridotta all'osso.

Sonoro

La campionatura effettistica è lievemente migliorata rispetto al primo episodio, ma alla lunga i suoni comunque stancano. Le musiche sono di una ripetitività disarmante, e difficilmente le terrete attive dopo l’ennesima sessione di gioco.

Prezzo

EPOCH 2 è disponibile sul Play Store al costo di 3,36€ con acquisti in-app integrati nella formula, ma pur sempre secondari. Nella progressione si denota però una marcata inclinazione verso gli acquisti in-app, che rallenta lo sviluppo e dunque l’acquisizione delle armi e dell’equipaggiamento. Una maggiore attenzione al bilanciamento del modello di monetizzazione avrebbe sicuramente giovato all’offerta ludica, ma tutto sommato il compromesso tra prezzo e divertimento offerto funziona discretamente bene.

Giudizio Finale

Più maturo del suo predecessore, più completo e giocabile, eppure EPOCH 2 non riesce a sorprendere come al tempo fece la sua prima incarnazione. I difetti sono parecchi: uno su tutti la ripetitività dell’azione, che qui ritroviamo immutata, e poi segnaliamo con rammarico una progressione poco stimolante che spinge il volere del giocatore verso gli acquisti in-app, rimanendo secondari ma pur sempre presenti. Si tratta comunque di un titolo valido e a tratti gratificante, ed inoltre molto divertente se preso a piccole dosi: non merita però il due accanto al nome, bensì un uno punto cinque in grassetto.

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