Play My Music: The Naked and The Famous, Heimdall, Blink-182

Emanuele Cisotti
Emanuele Cisotti Tech Master
Play My Music: The Naked and The Famous, Heimdall, Blink-182

È un Play My Music in versione lievemente ridotta questa settimana, ma se nelle botti piccole sta il vino buono, allora siete in buone mani: 3 album molto diversi tra loro, per tre momenti diversi della vostra giornata. A voi, come sempre, la scelta.

thenakedandthefamous

In Rolling Waves

The Naked and The Famous

13 settembre 2013

Universal Music

Prezzo: 8,49€

The Naked + The Famous sono un gruppo neozelandese abbastanza difficile da inquadrare come genere musicale, ma che genericamente si può definire Indie Rock o Electro Pop. Wikipedia suggerisce anche un folkoristico Indietronic. Si tratta di musica indie rock, con forti influenze di chillwave e musica elettronica in genrale. Il gruppo può simile che ci viene in mente sono gli M83.

Il loro secondo album si chiama In Rolling Waves ed è uscito solo a fine dello scorso anno. La raccolta si apre con A Stilness, dove la musica elettro assume un sapore tutto irlandese (e anche un po' neozelandese, se ci è permessi di confondere il tutto ancora di più), prosegue poi con la più rock Hearts Like Ours (inclusa in FIFA 14) e a seguire troviamo la stupenda Waltz con un gusto che ricorda molto i The XX.

Rolling Waves invece raccoglie perfettamente l'idea degli M83, dando però un tocco più rock al loro sound. A ruota The Mess e Grow Old sono forse fra i brani più belli dell'album. Perdetevi nei loro suoni infiniti che si mescolano grazie al potere dell'elettronica, con vocali trascinati e sognanti.

Vi piacerà se: vi piacciono gli M83 o più in generale la musica elettronica con influssi rock.

Emanuele Cisotti

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The Almighty

Heimdall

01 gennaio 2002

Scarlet Records

Prezzo: 8,49€

Ormai l'avrete capito che il Power Metal va per la maggiore nella mia libreria musicale, e questo album dei partenopei Heimdall ci rientra "anche troppo".

Si tratta di un buon lavoro, che forse "osa" un po' meno dei precedenti dal punto di vista strumentale, ma compensa con una voce che è di quelle che non passano inosservate, anche se i successivi album della band sono giunti a distanza di anni (l'ultimo in particolare).

Difficile eleggere un vincitore in questo "The Almighty" (Eternal race?), perché a loro modo lo sono un po' tutti i brani (e nessuno).

Un album che vorrete ascoltare, ma che probabilmente non entrerà nella vostra top 10.

Vi piacerà se: siete alla ricerca di qualcosa di non troppo impegnativo.

Nicola Ligas

enema of the state

Enema of the state

blink-182

1999

MCA Records

Prezzo: 8,49€

Il mondo della musica e dell'arte in generale si divide da sempre in due categorie: quelli per cui il successo commerciale equivale al male supremo e quelli per cui, fondamentalmente, sticazzi. Considerando l'album che del quale vi sto parlando, è facile capire che io appartengo alla seconda e, prima di arrivare a Clash e Ramones, sono passato come tanti dal pop-punk.
Enema of the state, disco che consacrerà il successo mondiale dei blink-182, è un vero e proprio inno allo sticazzi, inteso come stile di vita: non si affrontano temi seri (anche se Adam's song è un pezzo davvero triste), e anche il sound molto orecchiabile e sbarazzino non può che farci pensare a sbornie con gli amici, ragazze e discussioni al limite del demenziali.
Questa presentazione, ovviamente, non deve intendersi in senso negativo: siamo stati tutti adolescenti e senza pensieri e, forse, chi lo è stato senza ascoltare What's my age again? si è divertito un po' meno.
Con Enema of the state i blink-182 (a cui si unì proprio in quell'anno Travis Barker come batterista) hanno accoppiato le sonorità tipiche del punk-rock a testi divertenti e spensierati: il successo fu mondiale, anche grazie ai geniali videoclip che accompagnarono l'album (What's my age again?, All the small things).

Vi piacerà se: cercate qualcosa di poco serioso che sappia darvi la carica e divertirvi; siete alle superiori o ci tornereste volentieri, in memoria di festini e concerti.

Giuseppe Tripodi