Smartwatch a confronto: Samsung Galaxy Gear vs Pebble vs Sony Smart Watch 2 (foto)

Emanuele Cisotti
Emanuele Cisotti Tech Master
Smartwatch a confronto: Samsung Galaxy Gear vs Pebble vs Sony Smart Watch 2 (foto)

Dopo aver recensito anche Pebble possiamo dire di aver provato praticamente tutti gli smartwatch migliori attualmente in commercio. Vogliamo quindi mettere a confronto i tre dispositivi per capire quale potrebbe essere il migliore per voi. Vi anticipiamo che un vero vincitore non c'è, ma avendo diviso il tutto in vari punti, potrete scegliere quali sono le esigenze più importanti per voi e di conseguenza fare la vostra scelta.

Costruzione

Dal punto di vista costruttivo Galaxy Gear è l'unico ad essere realizzato interamente in metallo, mentre lo Smart Watch 2 ha solo la cornice più esterna in alluminio. Chiude il Pebble che è interamente in plastica (anche se esiste la nuova e più cara versione Steel). Tutti hanno il cinturino in plastica nella versione base, ma mentre Pebble e Sony hanno puntato sul silicone, Samsung ha scelto una plastica più rigida e una chiusura deployante sul cinturino. Per quest'ultimo non è possibile cambiare il cinturino, ma dal punto di vista costruttivo garantisce una robustezza sicuramente maggiore degli altri due.

Samsung esce vincitrice da questo confronto, avendo scelto materiali migliori, anche se non "sostituibili".

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Indossabilità

L'indossabilità è sicuramente un punto molto soggettivo. A nostro giudizio la chiusura di Galaxy Gear permette di avere un prodotto più saldamente "ancorato" al polso senza dover fare troppi compromessi. Il microfono nella parte metallica del cinturino infatti non va ad aumentare particolarmente lo spessore del cinturino stesso. È comunque intrinseco nella chiusura deployante il compromesso di un prodotto più "scomodo" nei confronti di vestiti particolarmente attillati al braccio. Nessuno dei tre comunque brilla per confort e nessuno può eguagliare la comodità di un orologio normale. La nostra scelta qui ricadrebbe di nuovo su Gear per la chiusura più salda, ma se invece preferite un cinturino in gomma a questo punto sceglieremmo Pebble, perché così leggero da non ricordarsi di averlo al polso: solo 45 grammi. Diamo il punto quindi a quest'ultimo, più discreto come dimensioni e peso.

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Resistenza

Questi dispositivi non sono in commercio da abbastanza tempo per valutare la resistenza complessiva del prodotto, ma se parliamo di resistenza alla "vita quotidiana" il migliore è Pebble garantito per ben 40 metri sott'acqua.

Anche salata. Sony ha dalla sua la certificazione IP57 che lo garantisce come resistente ad acqua e polvere. Samsung invece non può godere di nessuna "garanzia ufficiale" e benché dovrebbe resistere agli schizzi (e quindi permettervi di tenerlo al polso quando vi lavate le mani) è assolutamente offlimits l'immersione. Il vincitore qui è a nostro parere Pebble, in quanto il Sony soffre in minima parte di alcuni segni di usura che si creano sulla parte metallica del dispositivo.

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Hardware

Dal punto di vista hardware Samsung esce vincitrice a tavolino. RAM e processore sono paragonabili a quelli di uno smartphone, così come anche la memoria interna da 4 GB. Più esigui i dati che riguardano i Sony e ridicoli, almeno sulla carta, quelli di Pebble: 128 KB di RAM e 1 MB di memoria interna (ricordiamo però che è proprio la filosofia del prodotto ad essere diversa). Se poi vi dovesse interessare la fotocamera, Samsung è l'unica scelta. Certo, forse la fotocamera su di un orologio è una forzatura, ma Galaxy Gear può contare anche su questo.

Confronto smartwatch hardware
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Display

Gli schermi di questi dispositivi sono tutti molto diversi. Samsung ha dalla sua il display più definito (320 x 320 pixel) e più bello nel complesso, ma ha lo svantaggio di non avere nessuna tecnologia che lo renda visible senza risvegliare l'illuminazione. Pebble all'opposto utilizza la tecnologia e-paper per rendersi visibile sempre e integrando la retroilluminazione per migliorare la leggibilità notturna. La sua risoluzione è di (144 x 168 pixel). Sony invece cerca la strada intermedia con uno schermo Transflective visibile in ogni condizione, e la possibilità di illuminare lo schermo, comunque a colori, alla pressione di un tasto. Purtroppo è l'unico che non supporta il movimento del braccio per accendere lo schermo e nel complesso la risoluzione è comunque abbastanza bassa (220 x 176 pixel, simile a Pebble, nelle proporzioni corrette). Non esiste un vincitore. Samsung ha sicuramente il miglior schermo dal punto di vista generale, ma Pebble si avvicina di più ai bisogni di chi userà questi dispositivi principalmente come orologi.

Confronto Smartwatch Schermi

Software

Confronto smartwatch 14

Dal punto di vista software abbiamo a nostro parere un perdente: Sony. Come evidenziato nella recensione, nonostante il grande numero di app aggiuntive disponibili, la macchinosità dell'utilizzo di uno schermo touch così piccolo con ben 6 icone è tanto di barra di notifica non agevolano la user experience. Con questo non vogliamo dire che sia inutilizzabile, ma l'adattamento del software ad uno schermo di queste dimensioni si dimostra vincente nelle soluzioni implementate da Samsung e Pebble. Nel primo caso parliamo di icone a tutta "pagina", semplici da gestire, in un menù intuitivo e molto rapido. Nel secondo abbiamo un menù a lista, controllabile con semplicità dai suoi tasti. Per quanto riguarda le funzioni, Samsung è quello che offre più possibilità, dando anche la possibilità di scattare foto ed effettuare chiamate in vivavoce (secondo noi funzione vincente), ma nel complesso è quello che ad oggi ha meno supporto ufficiale con le applicazioni di terze parti. Sony ha invece un parco di programmi molto più ampio.

Pebble, nei limiti del suo hardware, ha comunque un buon seguito di "mini-app" pronte all'uso. Incredibile comunque che Sony e Pebble non abbiano ancora il menù tradotto in italiano. Fra i due migliori Samsung la spunta di poco.

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Orologio

Dal punto di vista di orologio Pebble è sicuramente il vincitore. Massima personalizzazione per la skin dell'orologio (solo una manciata per Sony e poche per Samsung, però espandibili) e l'unico a prevedere di default la funzionalità come sveglia.

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Software Android

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Il software di gestione del dispositivo da Android è sufficiente, a nostro giudizio, solo per Samsung, che ha fatto un ottimo lavoro per rendere il tutto chiaro e intuitivo. Molto intuitivo anche il software si Sony, benché sia più spoglio e acerbo. Il programma di Pebble è minimale e ben disegnato, ma lascia l'utente alle prime armi un po' spiazzato sul come e dove eseguire tutte le sue configurazioni.

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Compatibilità

Dal punto di vista di compatibilità Sony e Pebble vincono nettamente su Samsung.

Quest'ultimo infatti è compatibile solo con i prodotti Samsung top di gamma. I primi due invece garantiscono compatibilità con tutti gli smartphone Android e iOS. Un punto ad entrambi.

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Autonomia

A nostro giudizio l'autonomia è proporzionata in modo ottimale su tutti i dispositivi tenendo conto del tipo di funzioni, di schermo e di hardware a disposizione. Ma se valutiamo questo punto al netto di tali fattori (come stiamo facendo in tutto il nostro confronto), Pebble vince sugli altri due smartwatch. Samsung garantisce 2 giorni di autonomia, Sony 5 (ma spegnendolo la notte) e 5 anche Pebble, ma tenendolo acceso anche di notte.

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Prezzo

Sempre al netto delle specifiche, Pebble vince nuovamente. 109€ al cambio attuale, senza considerare però i circa 30€ che potreste dover spendere di dogana. 189€ per lo smartwatch Sony e ben 299€ per quello Samsung (sembre che non riusciate ad accaparrarvelo con qualche offerta che ne portano il prezzo intorno ai 150€).

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Conclusioni

La conclusione è la stessa che avete letto all'inizio.

Non esiste (ancora) lo smartwatch definitivo, ma solo quello che più si avvicina alle vostre esigenze. Ai punti, quello che ne ha più a suo favore è, come avete visto, Pebble, ma la differenza fra le tipologie di prodotti è troppo netta per esprimere un giudizio universale (cosa che non si può fare in senso assoluto neanche con gli smartphone, dove però esiste uno standard che permette quantomeno di compararli).

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