Dennis Woodside, CEO di Motorola, in un'intervista a tutto tondo: dalla plastica all'iPhone!

Nicola Ligas
Nicola Ligas Tech Master
Dennis Woodside, CEO di Motorola, in un'intervista a tutto tondo: dalla plastica all'iPhone!

Dennis Woodside non sarà probabilmente il CEO più carismatico di sempre, ma è innegabile che i suoi effetti (e quelli di Google) si stiamo facendo sentire su Motorola, con Moto X in primis, e anche con il più recente Moto G, che è arrivato da noi giusto ieri.

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Durante una recente intervista, Woodside si è però un po' sbottonato in merito ai futuri smartphone, continuando poi a paragonare Moto G ad avversari illustri (iPhone, in questo caso).

In barba infatti a chi vorrebbe materiali "nobili" come il vetro, il CEO di Motorola insiste invece sull'uso dei materiali plastici, che nell'arco dei prossimi due anni garantiranno agli smartphone quella resistenza che finora non è certo stata un loro punto di forza.

Anche l'interazione vocale, già abbastanza avanzata su Moto X, è un altro cardine di Motorola (e Google): gli smartphone diventeranno in grado di capire sempre più comandi vocali e ci sarà sempre meno bisogno di toccarli fisicamente, e ciò è ancor più vero se pensiamo alla wearable technology, dove, secondo Woodside, nessuno ha ancora trovato la killer-feature che li farà diventare un vero must-have.

Dicevamo però anche della concorrenza: Samsung, secondo il CEO di Motorola, ha mostrato al mondo la potenza del marketing, se mai ce ne fosse bisogno, ma a dispetto di questo Motorola non avrà mai il denaro da investire in promozione che si sono permessi i coreani, per questo motivo i suoi prodotti dovranno differenziarsi in altri modi.

Ma il paragone più interessante è probabilmente quello con iPhone, non tanto per il parallelo in sé, ma perché conferma apertamente quella che è la strategia di Motorola e quindi di Google: portare i propri servizi ad un sempre più ampio numero di persone, anche con i modelli economici.

Il nostro scopo è fornire l'accesso a centinaia di milioni di persone, per non dire miliardi nel corso del tempo, ai servizi mobili. Con Moto G, avete iniziato a vedere all'opera questa strategia. Avete un prodotto che specifica per specifica tiene testa ad un iPhone ad un quarto del prezzo.

Sarebbe facile infatti evidenziare solo l'ultima parte della citazione di Woodside, ma fate invece finta che quello in evidenza sia il resto: sono i servizi quelli che contano, non il prezzo del dispositivo in sé. È esattamente la stessa logica dei Nexus, ed è quella che ha spinto alla realizzazione di Moto G (e di un nostro editoriale in merito): far sì che anche chi vuole spendere poco in uno smartphone, possa godere di tutti i più moderni servizi che questi hanno da offrire: un win-win sia per l'azienda, che vende tali servizi, che per il consumatore, che ha a disposizione una buona opzione ad un prezzo contenuto. Oppure da qualche parte c'è l'inghippo?