Play My Music: The Bloody Beetroots, Ministri, Paul McCartney, Stratovarius, Atoms For Peace
Un nuovo martedì pieno di musica quello di AndroidWorld.it. Come ogni settimana vi proponiamo quattro uscite acqusitabili su Play Music (o utilizzando Music Unlimited). Gli album sono recensiti da quattro autori differenti in modo da rispecchiare un più ampio spettro possibile di generi. Se vi foste persi la puntata precedente:
Play My Music: Kaskade, Arctic Monkeys, Il teatro degli orrori, Sting, Rhapsody (of Fire)
Hide
The Bloody Beetroots
16 settembre 2013
Ultra Records, LLC
Impossibile aver detto "ascolto musica elettronica" senza aver mai amato sotto qualche sfumatura un brano di The Bloody Beetroots. A discapito di quello che potrebbe far intuire il nome, l'artista è al 100% italiano ed è uno dei pochi produttori di musica elettronica del nostro paese che possiamo vantare essere conosciuto in ogni dove nel mondo. E' difficile definire il suo genere musicale, essendo un artista a 360° (basti pensare al progetto Rifoki, insieme al dj produttore Steve Aoki e il batterista de Il Teatro degli Orrori, risultato? punk hardcore).
Hide è esattamente quello che ci aspettiamo: potenza pura, ballo, frenesia, ecletticità e voglia di far saltare in aria il dancefloor. Esplosioni electro con Rocksteady e Raw, cavalcate digitali come The Furious e Reactivated, rock "moderno" insieme a Paul McCartney in Out of Sight e infine una collaborazione pop con Sam Sparro e funk elettronico con Please Baby. La canzone che non smetterete mai di ascoltare (come era stato Warp 1.9 nel 2009 in Romborama) adesso è Chronicles Of a Fallen Love. La bonus track? Volevo un gatto nero in un mix di vero rock e di vera dubstep.
Vi piacerà se: non vi interessa di che genere musicale si tratta quello che state ascoltando, ma l'importante è che vi faccia muovere e sfogare di tutto lo stress che avete accumulato (lo so, ne avete).
Emanuele Cisotti
Fuori
Ministri
2010
Universal Music
Nel video di Youtube di Noi fuori, uno dei commenti più votati descrive la canzone come "Inno generazionale", ed effettivamente è un po' così.
Questa traccia, probabilmente tra le più famose, racconta benissimo la sensazione di inadeguatezza che un po' tutti proviamo o abbiamo provato e lo fa con un rock aggressivo ed energico, accompagnato dalla voce esplosiva di Davide "Divi" Autelitano.
In questo terzo album, i Ministri si confermano una delle band più interessanti dell'attuale panorama italiano: passare dalla batteria martellante de Il sole (è importante che non ci sia) agli arrangiamenti elettronici di Tutta roba nostra non è cosa da tutti. Stimolanti dal punto di vista musicale, non deludono per nulla sul fronte dei testi: niente di eccessivamente pretenzioso, ma Una questione politica è una bella denuncia al sistema arrivista e i sussurri di Vorrei vederti soffrire non possono lasciare indifferenti l'ascoltatore.
Vi piacerà se: siete alla ricerca di un rock energico e fesco da pogare ai concerti; volete addentrarvi nell’attuale panorama rock italiano.
Giuseppe Tripodi
New
Paul McCartney
Ottobre 2013
Universal
All'età di 71 anni, l'ex bassista/voce dei Fab Four torna a calcare le scene musicali con il suo sedicesimo album in studio: New.
Nonostante il titolo, sir McCartney non abbandona il suo stile, è sempre lui, l'affabile rock star dei tempi di Love Me Do, il primo singolo dei Beatles. Ed è in brani come "Hosanna" che ci sembra di risentirli quei fantastici quattro di Liverpool, con quel contorno di psichedelia che tanto piaceva ad Harrison, mentre in "Looking at Her" Paul si fa apprezzare in una veste più moderna, per poi sorprenderci con "Road", un brano a tratti imprevedibile che coniuga alla perfezione l'era beat con quella glam.
”Early Days”, “New”, “Everybody Out There”, e “Appreciate” sono poi quei piccoli capolavori che McCarney non fa mai mancare in un suo nuovo album. Dulcis in fundo, la secret track alla fine "Get Me Out of Here", dove ritroviamo McCartney al piano, in una ballad alla sua maniera.
Vi piacerà se: nella composizione amate anzitutto l'equilibrio e, riferito ai testi, un atteggiamento autentico di positività nei confronti della vita.
Nicola Randone
Infinite
Stratovarius
28 marzo 2000
earMUSIC
Power metal, puro e semplice. Se il genere vi piace non c'è davvero da aggiungere altro a questo lavoro degli Stratovarius, che giunge dopo una serie di fortunati album alla fine degli anni '90, dei quali Infinite è il giusto culmine, tanto che la band finlandese ha ottenuto numerosi riconoscimenti in patria proprio grazie ad esso.
L'album ha una sua omogeneità che lo rende forse un pelo più "noioso" del dovuto (lo dico con tutto il rispetto del mondo, non prendetelo alla lettera), ma per fortuna la qualità generale è di buon livello, anche se tra tutti spiccano Mother Gaia e Infinity, i due brani più complessi ed orchestrati, gli unici che vanno davvero oltre il format classico per spingersi verso qualcosa di più elaborato, che sarebbe un azzardo chiamare progressive, ma che a tratti lascia intravedere una musicalità più profonda, che forse avrebbe potuto essere sviluppata di più.
Vi piacerà se: cercate di avvicinarvi al mondo del Power Metal senza eccedere, ma anche se siete fan di vecchia data dello stesso.
Nicola Ligas
Amok
Atoms For Peace
25 febbraio 2013
XL
Capitanati da Thom Yorke e Nigel Godrich dei Radiohead, gli Atoms For Peace rilasciano in questo 2013 il loro album d'esordio, anche se le origini della band risalgono al 2011.
Amok, questo il nome del loro primo album, appartiene ad un genere non ben definibile che va dall'elettronica all'afrobeat, con alcune sfumature rock (non a caso anche Flea dei Red Hot Chili Peppers fa parte del gruppo). Un disco eclettico che ha spaccato pubblico e critica grazie ad un ritmo frastagliato ma mai banale, un intreccio creato da questi artisti che già hanno avuto successo nei loro gruppi storici (oltre a Radiohead e RHCP anche i REM) e che cercano di sperimentare e produrre qualcosa di originale in un periodo storico in cui nella musica non è mai facile sapersi rinnovare e rischiare.
Forse non un capolavoro, ma è una buona prima prova di un nuovo gruppo che possiede grandi responsabilità.
Vi piacerà se: avete voglia di ascoltare qualcosa di atipico che esuli dalla musica di tutti i giorni, attraverso un ritmo coinvolgente e sonorità ricche.
Lorenzo Quiroli