Android dalla A alla Z: cos’è uno stabilizzatore d'immagine (ottico o digitale)?

Emanuele Cisotti
Emanuele Cisotti Tech Master
Android dalla A alla Z: cos’è uno stabilizzatore d'immagine (ottico o digitale)?

Prosegue il nostro tour per scoprire e imparare Android alla A alla Z. Oggi andremo a spiegare (in modo il più semplice possibile) cos'è uno stabilizzatore ottico d'immagine, perché è importante e che differenza c'è fra ottico e digitale.

Come è facile intuire dal nome stesso uno stabilizzatore d'immagine serve a far si che lo scatto che andiamo a realizzare con la nostra fotocamera e, nel nostro caso, con lo smartphone, sia stabile e quindi "non mosso". Le foto vengono spesso mosse perché in condizioni di luminosità non perfetta i tempi di apertura aumentano in automatico (per far entrare più luce) e in questo tempo più lungo (si parla spesso comunque di meno di un secondo) la nostra mano può muoversi e lo scatto venire sfocato; oppure, banalmente, perché siamo su un mezzo in movimento o la nostra mano non è abbastanza ferma.

Per ovviare a questo problema esistono due sistemi di stabilizzazione. Quella ottica (detta anche OIS) si occupa di controbilanciare meccanicamente i movimenti della nostra mano.

Un accelerometro rileva in tempo reale il tremolio della nostra mano e l'obiettivo viene mosso dello stesso spostamento in direzione opposta per annullare il movimento. È come se la fotocamera restasse ferma immobile in un punto dello spazio, mentre tutto il vostro smartphone gli trema attorno. Questa è ovviamente la soluzione migliore, ma più complicata e quindi più costosa.

La stabilizzazione digitale si attiva invece su qualsiasi dispositivo che ne stia provvisto (appunto via software) e si attiva durante una ripresa video andando però a ridurne le dimensioni (in pixel). In questo modo il software può utilizzare i pixel più esterni come misura di un eventuale movimento involontario e cercare, frame per frame (più o meno) di centrare l'immagine in ogni istante e diminuire il tremolio.