Qualcomm promette ricariche più veloci del 75% grazie a Quick Charge 2.0

Andrea Bordin
Andrea Bordin
Qualcomm promette ricariche più veloci del 75% grazie a Quick Charge 2.0

Avevamo già parlato di ricariche veloci e di Quick Charge 1.0, tra l'altro questa modalità è già implementata in diversi dispositivi (quasi tutti gli Snapdragon degli ultimi mesi), e probabilmente molti di voi ne usufruiscono senza saperlo.

Quick Charge consiste in una tecnologia che permette ricariche veloci grazie ad un chip specifico che va abbinato a dei caricabatterie compatibili con questa modalità di ricarica. Il risultato dovrebbe essere appunto una considerevole diminuzione dei tempi di ricarica (nella versione 1.0 si parlava di un abbattimento temporale del 40%) e, seppure queste "riduzioni" non siano così eclatanti come annunciato, sicuramente diversi utenti avranno notato che il proprio device si carica velocemente.

Poco dopo la prima versione ecco quindi l'annuncio della seconda: con Quick Charge 2.0, Qualcomm comunica che i tempi di ricarica si abbasseranno del 75%; dato interessante (ma sarà veritiero?) sopratutto se pensiamo che negli ultimi anni i device hanno visto montare a bordo batterie con capacità sempre maggiori (con conseguente allungo dei tempi di carica).

Se i device odierni tendono a essere maggiormente energivori è perchè a dispetto dell'introduzione di continue migliorie di risparmio energetico per processori e altri componenti, le dimensioni dei display sono andate sempre in crescendo e si sono aggiunti continuamente altri componenti e sensori di varia natura.

Non potendo ancora avere delle batterie che assicurino autonomie lunghissime, almeno ci farà piacere poterle caricare in tempi brevi (o perlomeno considerevolmente ridotti). Come e quando? Per il momento Qualcomm comunica che Quick Charger 2.0 vedrà la luce nei device che monteranno i nuovi SoC Snapdragon 800, quindi in base alle date di uscita preventivate per quest'ultimi potremmo vedere la nuova modalità di fast charging dalla seconda metà del 2013.

Fonte: